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Il Parlamento Italiano ed il voto per il Riconoscimento dello Stato Palestinese (19 Febbraio 2015)

(07/02/2015)

Durante la giornata ONU per la Palestina di Lucca, si è costituito un gruppo di lavoro di cui fanno parte anche Luisa Morgantini, Annibale Rossi, don Emanuele Personeni, Ilaria Brusadelli e Marco Besana. Lo scopo da questo gruppo di rappresentanti della società civile italiana è quello di promuovere attivamente i diritti del popolo palestinese.

Ad oggi più di 130 i Paesi al mondo riconoscono ufficialmente lo Stato di Palestina. L’ultimo di questi Paesi, in ordine temporale, è stato la Svezia: unico Stato membro dell’UE. Altri stati membri dell’UE, come Polonia e Ungheria, hanno riconosciuto in passato la Palestina, però prima di unirsi al blocco europeo.

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La decisione svedese ha aperto un varco, dove si sono inserite le risoluzioni approvate da molti parlamenti europei. Esse non sono ancora vincolanti per i rispettivi governi ma sono simbolicamente importanti. Dopo i deputati francesi, inglesi, spagnoli e irlandesi, anche il parlamento europeo ha votato una mozione che però vincola il riconoscimento ad un ritorno al tavolo delle trattative di pace.

La camera dei deputati avrebbe dovuto esprimersi sul tema lo scorso 23 gennaio. Tre sono state le mozioni favorevoli proposte (di Erasmo Palazzotto per Sel, di Gianluca Rizzo per M5S, e di Pia Locatelli per il Gruppo Psi/Pli) ed una contraria (di Gianluca Pini per la Lega). Nei giorni che hanno preceduto la votazione giornali e TV italiani hanno dato uno spazio molto ridotto e per nulla esaustivo alla questione.

A seguito di forti pressioni da parte del PD spaccato sul da farsi, SEL ha deciso poi di accettare di rimandare la votazione di fronte allo spettro di una sconfitta certa. Il M5S ha subito emesso un comunicato di forte critica nei confronti della decisione di SEL. La votazione è stata rimandata a giovedì 19 Febbraio.

Augurandosi che il parlamento si esprima finalmente in merito, il gruppo dei rappresentanti della società civile ha promosso un mail bombing verso i deputati. In questi giorni intende inviare una lettera aperta agli organi di stampa affinché tutti i cittadini italiani possano godere di una informazione più ampia, varia e onnicomprensiva delle opinioni in merito a tale decisione.

Ad esempio è auspicabile l’apertura di una discussione più aperta e franca in cui trovino posto prese di posizione come quella del Patriarca Cattolico di Gerusalemme Twal, di esponenti palestinesi quali Yasser Abed Rabbo (segretario generale dell’Olp) e Mustapha Barghouti, di scrittori israeliani (Yehoshua, Oz e Grossman) e di esponenti israeliani come Yael Dayan, figlia di Moshè Dayan, e alcuni ex generali.

Si intende anche incoraggiare consigli comunali e regionali a votare mozioni per il riconoscimento dello stato Palestinese, come avvenuto ad esempio nel comune di San Giuliano (Pisa) grazie all’impegno del consigliere Andrea Vento.

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Da parte nostra riteniamo infatti che il diritto all’autodeterminazione e quindi ad uno stato debba essere finalmente riconosciuto al popolo palestinese. Questo a prescindere da precondizioni che del resto non furono richieste al momento del riconoscimento dello stato di Israele. Perché, come affermò Nelson Mandela attraverso la voce della figlia Zindzi in una lettera letta nello stadio di Soweto il 10 febbraio 1985 , “solo gli uomini liberi possono negoziare“.

(Franco Dinelli)