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Io sono anche Curdo

(22/01/2015)

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E’ sorta la Mezzaluna Rossa del Kurdistan, diramazione di Heyva Sor a Kurdistanê, la più grande organizzazione umanitaria per il Kurdistan attiva in Germania dal 1993. A Livorno con il patrocinio del comune e la presenza del sindaco, si è svolta la prima assemblea dell’associazione che vuole raccogliere fondi e promuovere attività culturali. Per informazioni al riguardo vi rimando direttamente al loro sito.

Spiegare la situazione curda non è impresa facile. Non aiutano i proclami televisivi di leader mondiali pronti a usare la causa di questo popolo per fini altri che non sono certo il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione (leggi presidente Wilson 1918). E allora è necessario informarsi e per iniziare a farlo propongo alcune indicazioni.

Ad esempio Ivan, giornalista freelance, ha pubblicato su Repubblica il resoconto di una settimana passata a Kobane nel Rojava, Kurdistan siriano ai confini della Turchia. Alcuni l’hanno definita la moderna Stalingrado, ultimo baluardo alla barbarie dell’ISIS. Il paragone è calzante anche perché Kobane è a due passi dalla Turchia ma è lasciata sola a resistere senza aiuti, visto che l’apporto occidentale è solo sulla carta. Sotto banco invece è l’ISIS a ricevere aiuti da paesi che la gente comune, tenuta all’oscuro, non sospetta neppure.

Per leggere altro, accedete a quest’altro sito dove una coraggiosa italiana di nome Silvia riporta le proprie esperienze sempre a Kobane. Questo è sì un piccolo luogo, ma vi sia attuano esperienze sociali e politiche (vedi contratto sociale e ruolo delle donne) che potrebbero rappresentare un modello di convivenza e di tolleranza per tutto il Medioriente e anche oltre.

Altra area di grande importanza, certamente più vasta e conosciuta, è il Kurdistan irakeno; zona proclamata Autonoma dopo la frattura dell’Iraq in vari tronconi a causa delle continue guerre a partire dal 1991, in cui gli USA hanno avuto ed hanno un ruolo da protagonista. L’Irak del resto è nato nel 1921 in modo innaturale, assemblando pezzi utili alla allora potenza dominante, l’Inghilterra, che ignorò le proposte di Woodrow Wilson. Qui hanno trovato salvezza e rifugio i profughi di quelle minoranze cristiane e non (Ezidi) che l’ISIS perseguita.

Per questo e non solo, una parte di me è anche curda.

(FD)