Comunicato stampa di Pax Christi
Ancora una volta l’Iraq, la terra di Abramo e dell’antica Ninive vive giorni drammatici. Centinaia di migliaia di sfollati, profughi, esecuzioni sommarie, violenze di ogni genere.
Pax Christi conosce molto bene quei luoghi e in particolare Pax Christi Italia ha visitato molte volte il Paese durante e dopo la recente guerra, dialogando con i responsabili di sunniti e sciiti, curdi e turcomanni, riscontrando sempre desiderio di pace, attenzione alle iniziative di incontro e rispetto reciproci. Quanto sta succedendo è la tragica conferma che “la guerra è avventura senza ritorno”, innesca dinamiche che diventano dannose per la convivenza e incontrollabili.
Facciamo nostro l’appello del patriarca caldeo Louis Raphael I Sako che ha invitato a dedicare il prossimo mercoledì 18 giugno al digiuno e alla preghiera per la pace e la riconcilazione in Iraq: “La preghiera e il digiuno possono cambiare il cuore delle persone e incoraggiarle al dialogo e al rispetto reciproco”.
Invitiamo a vivere questa giornata di preghiera e digiuno anche con un segno di solidarietà concreta, con la Caritas e Un ponte per.. presenti sul territorio, a favore delle persone che stanno vivendo questa tragedia con tutte le necessità che possiamo immaginare.
Non prevalga l’indifferenza o la rassegnazione.
“L’Iraq è un mosaico di etnie e religioni – ha più volte affermato il patriarca Sako – ditruggere questo mosaico sarebbe come distruggere tutto l’Iraq”.
Chiediamo anche alla comunità internazionale, all’Europa in particolare, di non essere ‘assente’, ma di farsi promotrice di passi concreti di pace, per evitare che sul territorio gli unici segnali di una presenza internazionale siano le armi, vendute in abbondanza da USA, RUSSIA e Unione Europea.
Come non ricordare le parole di papa Francesco, la scorsa settimana: “…i fabbricanti di armi dovranno rendere conto a Dio del male compiuto. E ‘dall’altra parte’ non porteranno con sè né soldi, né potere, né orgoglio”.
La tragedia dell’Iraq, insieme alle tante altre guerre, più o meno dimenticate, ci invita alla riflessione e alla ‘conversione’. Ci può aiutare la lettura del testo biblico del libro di Giona. L’invito alla conversione rivolto da Giona agli abitanti di Ninive (l’attuale città di Mosul) è un invito oggi rivolto a noi, alle nostre responsabilità e alle nostre scelte.
Come abbiamo ricordato molte volte anche in passato: rifiutiamo la guerra, gridiamo la speranza.