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saluto per l’assemblea della rete “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”, Napoli 1-2 marzo 2014

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Il Vangelo di pace (che abbiamo ricevuto) per testimoniare e donare la pace.

 

Così, cari amici, Pax Christi Italia vive l’invito proveniente dall’assemblea napoletana de “Il Vangelo che abbiamo ricevuto” cui partecipa con fiducia in un cammino ecclesiale rinnovato. A fine anno, a Campobasso, il nostro convegno “Signore insegnaci a lottare”, tenutosi prima della marcia della pace, ha rilanciato i percorsi indicati dal messaggio pontificio per la Giornata mondiale (1 gennaio 2014) “fraternità fondamento e via per la pace”: accogliersi reciprocamente “prendendosi cura gli uni degli altri”; sconfiggere la povertà con politiche efficaci per il bene comune; riscoprire la fraternità nell’economia modificando modelli di sviluppo e stili di vita; spegnere la guerra con il disarmo e l’applicazione del diritto fondamentale alla pace; avversare corruzione e crimine organizzato; custodire e coltivare la natura, curare la bellezza dell’ecosistema per le generazioni future. Il papa si richiama alla S. Scrittura e al pensiero sociale della Chiesa, ma si collega anche alle istanze delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale diritti umani; alle prospettive dell’ecumenismo; alle associazioni e ai movimenti per il pace, la giustizia, i beni comuni. Penso sia bene capire la novità dell’anno di grazia che abbiamo attraversato con tappe significative: lavanda dei piedi a bambini e bambine di un carcere minorile; visita a Lampedusa; viaggio in Brasile e a Cagliari; memoria della “Pacem in terris”; pellegrinaggio ad Assisi; impegno contro la guerra in Siria e le iniziative per la pace in Medio Oriente; intervento alla Commissione Teologica che ha pubblicato “Dio Trinità, unità degli uomini”; programma “una sola famiglia umana, cibo per tutti”; esortazione “Evangelii gaudium” ricca di pagine belle-brucianti su pace, economia, giustizia, poveri; il cammino giovanile delle Beatitudini (2014-2016); il prossimo viaggio in M. Oriente… Il ritmo di Francesco è incalzante. Il suo programma coinvolgente. Lo poniamo anche noi sul tavolo di questo incontro in vista di cammini comuni: la Rete per il disarmo, no al progetto F-35, la smilitarizzazione dei territori, l’avvio di processi di pace e riconciliazione in Siria e in tutto il Medio Oriente, la difesa dei diritti del popolo palestinese, l’attuazione della carta di Lampedusa, l’ipotesi di un “Giubileo degli esclusi” (o del debito), la difesa della dignità della donna, cantieri di educazione alla pace per una scuola pronta a ripudiare la guerra (che è sempre “un’inutile strage”), azioni per un ecumenismo creativo, la nascita dei Corpi civili di pace con l’opzione fiscale per la difesa disarmata e nonviolenta… I problemi sono tanti e difficili.  Tra le notizie positive di questo periodo, ricordiamo l’apertura di un dialogo tra Ordinariato militare e Ministero della Difesa per la modifica del Codice dell’ordinamento militare al fine di superare la figura del “prete soldato”. E’ un bel segnale che viene incontro all’impegno di tanti credenti, dalla Lettera di don Milani ai cappellani militari (1965) alle iniziative di tanti obiettori, dei vescovi Bettazzi e Bello, di Pax Christi e di tanti amici. Tra i motivi che ci hanno animato per anni, occorre ricordare la fedeltà al Vangelo di Cristo, il rispetto per la laicità dello stato, lo sviluppo del magistero ecclesiale sulla pace, l’anacronismo della struttura di “Chiesa castrense” incoerente con la visione conciliare di chiesa. La strada innovatrice sarà difficile e tortuosa. Cercheremo di vigilare assieme e di attivare la nostra energia vitale come testimoni del Risorto, aiutati dalla “Evangelii gaudium” e dalla “forza rivoluzionaria delle beatitudini”, innestata da Francesco nel cammino giovanile dei prossimi tre anni (verso Cracovia). Vi aspettiamo all’Arena per la pace e il disarmo del 25 aprile a Verona dove i costruttori di pace negli anni ’80 hanno acceso una lampada nonviolenta che brucia ancora come un roveto ardente.

Sergio Paronetto (vicepresidente Pax Christi).