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Acqua: dono di Dio e bene comune

Presentato a Mestre il Manifesto dell’Acqua della Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita.

L’incontro si è svolto il 30 aprile tra don Gianni Fazzini, Direttore dell’Ufficio Pastorale degli Stili di Vita del Patriarcato di Venezia, padre Adriano Sella della Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita e padre Alex Zanotelli.

Padre Zanotelli ha affermato che la difesa dell’acqua è un problema etico, morale e spirituale Perché l’acqua «è la madre della vita». E le madri, si sa, non possono essere privatizzate. «Privatizzare l’acqua è pericolosissimo per le classi più deboli – ha affermato il missionario – se oggi abbiamo cinquanta milioni di persone nel mondo che soffrono la fame domani avremo cento milioni di persone che muoiono di sete, perché i poveri non hanno soldi per bere».

Nel manifesto firmato dai vescovi delle diocesi – e reperibile sul sito reteinterdiocesana.wordpress.com – si legge che «l’acqua è un vero bene comune e per questo esige una gestione comunitaria e orientata alla partecipazione di tutti». Per i vescovi infatti «l’acqua è un dono di Dio che non può diventare una merce privata». Il manifesto invita anche a evitare gli sprechi d’acqua e a essere attenti alla scelta di prodotti la cui realizzazione richieda poca acqua. «La gestione dell’acqua deve restare pubblica e va salvaguardata come bene comune e diritto universale – dice il documento – non deve diventare una merce privata o privatizzabile».

Per il referendum Zanotelli ha proposto che ognuna delle tante persone presenti all’incontro contatti almeno venticinque persone tra amici e parenti per arrivare così in milioni di italiani alle urne e, naturalmente, votare sì.