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Sudan a rischio dopo il referendum, la comunità internazionale intensifichi gli sforzi

La rete “Campagna italiana per il Sudan”, attiva da 16 anni nel sostenere il processo di pace, nel dossier “Sudan, referendum 2011 – Il Sud decide il futuro” avverte sui rischi post referendari e chiede alla Comunità Internazionale e al governo italiano un impegno più efficace nella transizione verso il nuovo assetto geopolitico dell’area.

Milano, 11 gennaio – Dal 9 gennaio in Sudan sono in corso le operazioni di voto per il referendum di autodeterminazione del Sud Sudan, tappa fondamentale per la definizione degli assetti geopolitici dell’area e momento basilare del periodo di transizione stabilito dagli accordi di pace del 2005.

Campagna Italiana per il Sudan, rete di organizzazioni che dal 1994 segue il processo di pace nel Paese, propone una approfondita analisi della situazione attuale attraverso la pubblicazione di un dossier (unico e più autorevole documento sul tema in Italia) e chiede alla comunità internazionale e al governo italiano di intensificare i suoi sforzi per sostenere il processo di democratizzazione e lo sviluppo sostenibile del Paese che, con la probabile indipendenza del Sud Sudan, potrebbe ritrovarsi ad affrontare nuove gravi tensioni e ondate di violenza.

Pur sostenendo il diritto di autodeterminazione dei sud sudanesi e riconoscendo che sono stati presi tutti i provvedimenti formali previsti dal trattato di pace, la Campagna Italiana per il Sudan valuta che non si è sostenuto sufficientemente il processo di democratizzazione, essenziale per raggiungere l’obiettivo ultimo, ovvero rendere attraente l’unità.

Per tanto chiede alla comunità internazionale:

– di monitorare le operazioni referendarie e post referendarie;

– un impegno efficace per risolvere i problemi ancora aperti (il referendum nella zona di Abyei, l’accordo di consultazione per il Sud Kordofan/Monti Nuba e Stato del Nilo Blu, la definizione di tutta la linea dei confini tra i due futuri Stati);

– di sostenere il processo di democratizzazione e la salvaguardia dei diritti e delle diversità dei cittadini.

E chiede inoltre al governo italiano, garante degli accordi di pace insieme a Usa, Gran Bretagna e Norvegia a nome della comunità internazionale, di impegnarsi maggiormente sul piano politico-diplomatico e nel sostegno allo sviluppo nel Paese.

Il dossier “Sudan, referendum 2011 – Il Sud decide il futuro” (scaricabile all’indirizzo http://www.campagnasudan.it/public/Sudan_DossierReferendum2011.pdf ) vuole richiamare l’attenzione sulla delicatezza e complessità del quadro politico, economico e sociale in cui il referendum si svolge, sulla complessità del quadro geopolitico regionale e delle relazioni internazionali in cui avverrà la nascita del nuovo Stato e sui pericoli per una popolazione civile già provata da decenni di conflitto e generalizzata povertà.

Per ulteriori informazioni e per contattare i referenti della Campagna Italiana per il Sudan:
Segreteria Campagna Italiana per il Sudan
Caterina Santinon 349/2620380
segreteria@campagnasudan.it