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Per Una Rivoluzione Siriana Non Violenta

Krak dei Cavalieri: testimonianza delle Crociate

(14 Feb 2012)

Sono alcuni mesi che seguo con attenzione la situazione siriana. Leggo interviste, articoli, parlo con siriani che vivono in Italia, guardo la TV anche su internet (RT). Eppure non sono riuscito a capire cosa succeda realmente. La enorme quantità di materiale e la enorme varietà di posizioni in tutte le realtà da me contattate mi impediva di fare una sintesi accettabile.

Adesso mi sbilancio e prendo posizione rilanciando su questo sito un’intervista a tutto campo con Ossamah Al Tawil membro del Comitato Esecutivo del Coordinamento Nazionale Siriano per il Cambiamento Democratico.

L’intervista è lunga ma vale la pena leggerla attentamente. Ne emerge un quadro dettagliato che è compatibile con la descrizione, già riportata su questo sito, fatta da un grande esperto del Medio Oriente, l’inviato dell’Independent Robert Fisk. E corrisponde anche con la visione che ho sentito da parte di persone moderate che amano il loro paese, con la sua storia millenaria che non merita quello che sta vivendo.

In poche parole, la Siria è un paese ostaggio di una dinastia mafiosa che non vuole mollare il potere ma è anche un paese al centro di interessi enormi con gruppi ribelli armati finanziati da Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Queste ultime feroci dittature, esempi di un Islam nefasto funzionale ad alimentare la fobia occidentale ma con cui USA e paesi europei non esitano ad allearsi per reprimere gli esempi di un Islam democratico, vedi Yemen e Bahrain.

Riportiamo infine solo le linee di lotta del Coordinamento Nazionale Siriano per il Cambiamento Democratico, a testimonianza di una rivoluzione siriana che si potrebbe compiere contro il mondo intero in modo non violento e per questo motivo sarebbe forse la più importante nella storia dell’umanità:

No alla violenza.

No alla repressione.

No al settarismo.

No all’intervento militare esterno.

(fd)