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” E’ chiara, è evidente la via della pace”

(messaggio di mons. Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme)

Stasera, 7 Maggio 2024, esattamente dopo sette mesi, la solidarietà che esprimete
anche voi al popolo palestinese è drammaticamente preziosa. Pensate solo al fatto
che la Striscia di Gaza è di appena 380 Km2, con due milioni e mezzo di abitanti. Ci
sono diverse città da molte migliaia di abitanti, tanti villaggi ed enormi campi profughi.
Fino a sette mesi fa Gaza City, la città più importante della Striscia, contava più di
600.000 abitanti.
Oggi il mondo può constatare che tutti i suoi villaggi e città, piccole e grandi, tutto
è stato distrutto. Tutto raso al suolo. E in queste ore nell’ultima città rimasta, Rafah,
alla frontiera con l’Egitto, dove da mesi sono ammassati più di un milione e mezzo
persone, siamo in attesa di assistere all’ultimo massacro, un’ecatombe.
La causa immediata di questa guerra è stata l’attacco di Hamas del 7 Ottobre e la
risposta di Israele è questa guerra che non finisce più e che non è più nemmeno una
guerra ma un massacro totale, senza precedenti per il livello di disumanità.
Ma la vera causa è in realtà l’assedio assoluto imposto da Israele su Gaza fin dal
2007, da quando il partito politico Hamas era stato eletto democraticamente a Gaza.
Per sedici lungi anni tutta la Striscia con i suoi due milioni e mezzo di abitanti, sono
rimasti fino oggi sotto assedio, soffocati e umiliati in una enorme prigione a cielo
aperto. Una situazione di ingiustizia che negli anni covava una ribellione generale.
Anzi, in realtà, la prima causa resta sempre quella costante guerra di Israele
contro l’esistenza stessa del popolo palestinese. Una lunghissima e indescrivibile
situazione di oppressione che non può essere descritta con la categoria del “conflitto”,
avendo privato milioni di palestinesi della loro libertà e di tutti i loro diritti.
Oggi non dobbiamo solo fermare questa situazione di ostilità, conflitto e morte
per andare verso la pace. Bisogna far cambiare la visione delle cose allo Stato
d’Israele e a coloro che si ritengono suoi amici. E’ urgente chiedere ad Israele di
cambiare la sua prospettiva.
Lo stato d’Israele di fatto non riconosce nemmeno l’esistenza dei palestinesi e non
riconosce che debba esistere uno stato palestinese. Israele deve rivedere questa sua
posizione. E chi dice di essere amico d’Israele deve aiutarlo in questo.
E’ chiara la via della pace: i palestinesi sono nella loro terra, nelle loro città e
villaggi
. Hanno i diritti di ogni popolo umano, compreso quello di rimanere a casa
propria, semplicemente, liberi e indipendenti. Ognuno libero a casa sua: Israele in
uno stato indipendente e sicuro, e la Palestina ugualmente in uno stato indipendente e
sicuro.
E’ evidente la via della pace: palestinesi e israeliani sono entrambi esseri umani,
con gli stessi diritti alla vita, alla sicurezza, alla libertà, ad avere uno stato
indipendente
. Entrambi creati e amati da Dio non per uccidere ma capaci di umanità
e capaci di amare. Possono vivere insieme.

Noi palestinesi continuiamo a sperare in Dio, Creatore e Padre di tutti. Un giorno
pronuncerà la sua parola di pace e il suo giudizio di giustizia.
Voi fratelli e sorelle cristiani dell’Italia e del Veneto, continuate a sentirvi uniti a
tutti coloro che soffrono in questa immane tragedia. Fate conoscere la verità dei fatti a
chi può influire su chi può fermare il massacro e chi questa guerra la giustifica e la
appoggia.
Dio, su questa Terra santa, terra sua e della sua Risurrezione, faccia trionfare per
sempre la vita sulla morte.


Mons. Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme
7 Maggio 2024

Stay tuned: BOCCHE SCUCITE – Voci dai Territori Occupati