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A Catania, incontro su “Palestina, a quando la pace?”

Lunedì 15 aprile si è svolto a Catania, presso la comunità parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, l’incontro organizzato dal punto pace Pax Christi “Palestina, a quando la pace?”.

Relatore don Nandino Capovilla, referente della campagna “Ponti e non muri” di Pax Christi Italia, consigliere nazionale e già coordinatore nazionale del movimento, testimone d’eccezione del dramma palestinese.

Davanti a un folto pubblico don Nandino ha toccato con estrema efficacia e partecipazione alcuni punti salienti che meglio fanno comprendere la tragedia che si è abbattuta su quel popolo, dopo la terribile azione armata di Hamas del 7 ottobre 2023. Ha messo particolarmente in evidenza alcuni concetti sbagliati che ormai, quasi senza accorgercene, abbiamo interiorizzato attraverso la diffusione di un’informazione distorta che ci proviene tutti i giorni attraverso tutti i mass-media “main stream”.

Per esempio, schierarsi con il popolo palestinese e indignarsi per i massacri della popolazione civile perpetrati dall’esercito israeliano vuol dire automaticamente essere tacciati di antisemitismo. Oppure, Hamas viene identificato totalmente come “il terrorismo”, invece che come un partito politico con un’ala armata oltranzista.

L’impressione generale che si ricava è che il governo israeliano, qualsiasi azione intraprenda, goda di una totale impunità.

La testimonianza di don Nandino si è avvalsa di alcuni video con persone da lui intervistate. Abbiamo così conosciuto Mamo, un giovane palestinese di Gaza, laureatosi a pieni voti in Architettura a Venezia, che desiderava più di ogni altra cosa ritornare a casa, cioè a Gaza, anche se tale ritorno significava ritrovare macerie sulle quali non si poteva più neanche ricostruire. E questo accadeva anche negli anni passati, solo che adesso il disastro è smisuratamente maggiore.

Un giovane ebreo israeliano, Priel, ammette senza mezzi termini che il suo governo è responsabile di “genocidio” a danno della popolazione palestinese.

Don Nandino ha poi raccontato della cristianità araba presente in Palestina, che puntualmente denuncia la situazione di estrema sofferenza, particolarmente con il recente documento “Kairos Palestina” dell’aprile 2024, con l’appello “Stop the genocide”.

Il patriarca emerito di Gerusalemme Michel Sabbah, diffonde ogni giorno una preghiera, sempre diversa, riportando la data e il numero di giorni dall’inizio della guerra. Copie di queste preghiere giornaliere sono state diffuse nell’uditorio presente.

Durante l’incontro è stata esposta la mostra “Free Palestina”, curata dai “Catanesi solidali con il popolo palestinese”.

Alla fine dell’incontro numerose e vivaci domande e osservazioni hanno testimoniato l’emozione suscitata dalle parole del relatore.

Vincenzo Pezzino