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Da San Salvador – seconda parte

Mariella Tapella

P.S. Nel precedente articolo è stato scritto negli anni 70 invece è corretto negli anni 80 

Il potere político del neuromarketing ed il ruolo delle sette evangeliche… 

Papa Francesco al n. 15 dell’enciclica Fratelli Tutti “la politica non è una discussione sana su progetti a lungo termine per lo sviluppo di tutti ed il bene comune, ma ricette immediate di marketing che incontrano nella distruzione dell’altro, la risorsa più efficace”. 

E ricordare anche ciò che diceva Malcom x “se non stai attento a ciò che dicono i mezzi di comunicazione (reti social), ti faranno amare l’oppressore ed odiare l’oppresso”. 

Infatti oggi le strategie di manipolazione perverse mediatiche, controllate dal sistema, danno informazioni viscerali, volgari, false, seminando odio e vendetta. 

Con il neuromarketing (pressione esercitata per influenzare scelte di consumo e/o di altro tipo) da quando c’è Bukele al governo, lo utilizza in modo massimo usando molto l’aspetto emotivo, più che la riflessione. Tecnica classica per causare un corto circuito nell’analisi razionale e di conseguenze nel senso critico degli individui e seminare così panico, paure e timori. Questa strategia della manipolazione usata molto da Bukele è una minaccia alla democrazia in quanto si cerca di ottenere il consenso-potere attraverso la manipolazione e non persuadere con argomenti solidi. Un esempio il messaggio centrale e volgare, utilizzato dal partito di governo Nuevas Ideas durante la campagna elettorale… “se l’opposizione ottiene la maggioranza, libererà i mareros” (gli appartenenti alle Maras – bande e gang pericolose) facendo leva sulle emozioni, con la conseguenza che la volontà popolare venga coartata. 

Il Presidente è “avido di potere, è un egocentrico, narcisista, superbo e arrogante. Non accetta il dialogo, la critica costruttiva, penalizza la stampa critica, gli organismi difensori dei diritti umani, e così via, però accetta l’adulazione. 

Mi ricorda, tra i tanti personaggi nefasti biblici, il faraone che, nonostante commettesse atrocità, abusi, minacciando, schiavizzando, sottomettendo, gli si rendeva culto, lo si idolatrava. 

Ci sono molte coincidenze tra i regimi totalitari, dittatoriali passati e presenti per le gravi violazioni ai diritti umani, crimini che ledono l’umanità, giustificando catture arbitrarie, torture, fosse clandestine o qualsiasi tipo di ingiustizia. 

Nessuno deve essere idolatrato, sia che si chiami Presidente, Re, ecc. Purtroppo oggi lo si fa attraverso le reti social: Ciò denota, per chi lo fa consapevolmente o meno, un alto grado di disinformazione e ignoranza che però avalla la dittatura. 

La maggioranza impoverita ha bisogno di pane e giustizia e non pane e circo. In El Salvador si sta dando più circo che pane… Il governo, sprecando soldi, ha consentito che il paese fosse sede del concorso di Miss Universo, dei giochi Centroamericani, ecc.   Mentre si penalizza l’educazione, la salute, e così via. Il tasso di povertà in El Salvador che è aumentata in questi anni con Bukele come Presidente, è’ una delle più alte in America Latina. Secondo i dati ufficiali del 2021 è del 28,4% cioè 1,8 milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà e 500,000 persone in 4 anni sono migrate.  Nei 5 anni del suo governo il paese ha vissuto una “allarmante regressione” in tema di diritti umani. 

 La seconda vittoria presidenziale-incostituzionale, si deve soprattutto all’elettorato proveniente dalle Chiese evangeliche pentecostali e neo-pentecostali. Infatti Bukele ha stabilito con queste una relazione simbiotica, relazione del “do ut des”: dà alle Chiese evangeliche quote di potere e tratti speciali in cambio di voti.

Bukele ha ampliato questa relazione funesta attraverso reti social vicine a Mario Brumnich, pastore ed assessore di Donald Trump che ha come missione difendere Israele, il modello neoliberale allo stato puro ed un approccio morale integralista. 

Questo moralismo integralista, ha un’agenda anti diritti: non riconosce ad esempio I diritti della popolazione LGBTI, della diversità sessuale, diritto alla memoria storica, diritti della Terra, del linguaggio inclusivo, delle libertà democratiche, ecc., sostiene il patriarcato, il militarismo e la militarizzazione. Questa alleanza funesta, rafforza governi autoritari, dittatoriali e frena le forze progressiste in America Latina. 

Purtroppo Bukele, con il suo populismo punitivo e negazionista, viene osannato anche in altre parti, in quanto è un Presidente di fatto e geopoliticamente alleato con la destra ultraconservatrice degli USA. 

Guardando al futuro.

La dittatura che stiamo vivendo in El Salvador, fa sì che le cose andranno sempre peggio per la gente umile, per i contadini, per i lavoratori, per i giovani, le donne ed i bambini, per i difensori dei diritti umani, ecc. Secondo le mie previsioni tutti i servizi sociali a cominciare dall’ educazione per finire alla salute peggioreranno. Perciò si deve rafforzare l’organizzazione, la coscientizzazione  e l’educazione di base, affinché si riprenda la fiducia al fine che un altro El Salvador sia possibile, continuando a difendere i diritti umani, della Madre Terra, la memoria storica, ma soprattutto ritornare ad essere Popolo e non massa, come diceva San Romero…. “Un Popolo disorganizzato è una massa con la quale si può’ – giocare-, però un Popolo che si organizza e difende i suoi valori, la giustizia, è un Popolo che si fa rispettare (2/3/1980)…… La Chiesa non vuole massa, ma Popolo. Massa è un mucchio di persone che più sono addormentate e meglio è, più sono conformiste e meglio è. La Chiesa vuole svegliare nelle persone il senso di Popolo.  (5/1/1978)”

Per un vero cambiamento occorre riprendere con forza la figura profetica di San Romero, simbolo di un cristianesimo liberatore che fece l’opzione etica ed evangelica per le vittime, gli impoveriti, referente nella lotta per la giustizia per credenti di diverse religioni e non credenti di diverse ideologie, “pietra angolare” nella costruzione della pace, con un lavoro di uguaglianza in tutti gli ambiti, rispettando le diversità. E’ questo il San Romero che ci ha insegnato a vivere l’utopia del Regno di Dio: annunciando e denunciando l’anti-regno.  

Con il mio motto RESISTERE, PERSISTERE E MAI DESISTERE  vi saluto Mariella Tapella