Mail YouTube

La segreteria di Pax Christi con Filodemo Iannuzzelli: “Il futuro è nelle radici”

…diario libero e semipersonale a cura di Ivana Iannuzzelli

Raccontare l’esperienza degli anni in cui abbiamo vissuto la segreteria di Pax Christi in una manciata di righe è stata per me una bella sfida; e uso il plurale perché la segreteria, con tutti i suoi adempimenti è stata un’attività di famiglia (e spesso anche di comunità parrocchiale, il Volto Santo di Salerno) e Pax Christi un “figlio affidato” in quel periodo, di cui avere cura al meglio. Ma partiamo con ordine.

Il primo incontro con il movimento fu a Rossano, nell’agosto del 1985, alla Comunità di Santa Maria delle Grazie, guidata da Gianni Novello che all’epoca era anche vicepresidente di Pax Christi Italia. Vi andammo col camper, babbo (Filodemo), mamma ed io. E da allora noi fummo “quelli del camper” e per noi Pax Christi una “vocazione”. Nel giro di poco tempo, con il passaggio l’anno successivo della Presidenza da don Luigi Bettazzi a don Tonino Bello, fu chiesto a babbo di fare il segretario e così…ci fu una piacevole rivoluzione della nostra vita! La sede della segreteria fu sistemata presso lo Studio Tecnico di babbo (che era ingegnere) situato in una parte della casa, con attrezzature tipo fotocopiatrice, fax e computer già a disposizione, rapidamente casa e segreteria divennero un tutt’uno per tante cose: dalla possibilità di rispondere a telefono 24 h su 24, al dare tutti una mano (compreso Daniela, mia sorella piccolina, ed i ragazzi del gruppo giovanile della parrocchia che animavo in quel periodo) per organizzare ed aggiornare il dataBase degli aderenti, imbustare e spedire il Bollettino (fotocopiato in studio, senza costi per il
movimento) organizzare convegni, congressi e tutto quanto era necessario per la vita attiva e vivace di Pax Christi.

In semplicità, in condivisione, nell’accoglienza.
Molto spesso ospitavamo a casa il tesoriere (all’epoca Pio Castagna) lo stesso vicepresidente, ma anche e soprattutto relatori dei convegni, che poi davano il proprio contributo anche in parrocchia, e persone che volevano dare una mano alla segreteria gratuitamente regalando il proprio tempo. Vorrei ricordare in particolare Elisa un’attempata signorina che, al termine della sua giornata di lavoro come segretaria aziendale, veniva in segreteria e regalava a Pax Christi il suo tempo e la sua professionalità battendo a macchina ciò che serviva o sbobinando incontri. Anche Dimas, un ragazzo brasiliano venuto in Italia per l’Università di Giornalismo, incontrato a Rossano, ha vissuto un anno con noi per aiutare in segreteria, ed anche nei primi lavori fatti alla “villa di Firenze” che poi è diventata per tutti la Casa per la Pace, punto nevralgico e cuore di Pax Christi in Italia. E poi spesso, e anche senza preavviso, don Tonino “passava per casa”, ovviamente per il raccordo con il segretario, ma era una “festa di famiglia” e cercavamo sempre di farlo restare a pranzo o a cena, altrimenti, per tornare a Molfetta l’avrebbe saltata, e nonna Margherita (la mamma di mamma che abitava con noi) cercava di preparare in fretta e furia qualcosa di “adeguato al Vescovo” come diceva lei.

Nel frattempo anche il gruppo a Salerno cresceva ed io personalmente ho potuto dare il mio contributo al movimento come coordinatrice sud e, grazie alla mia giovane età, anche come rappresentante italiana presso lo Youth Forum (forum dei giovani) di Pax Christi Internazionale. La ricchezza di questi incontri ha formato la mia vita, nell’ottica dell’internazionalità e dell’azione in rete con altri movimenti ed associazioni. Tra le esperienze più simboliche di mio padre ci tengo a ricordare la sua partecipazione a nome dell’intero movimento internazionale alla III sessione speciale per il Disarmo all’ONU dell’88; tutta la famiglia insieme invece ha partecipato a varie Route di Pax Internazionale, con lui come coordinamento sud organizzammo il convegno a Locri nell’89 su “Violenze Mafiose e Violenze Strutturali” con il compianto amico e compagno di strada Guglielmo Minervini, e ancora il Pax Christi International Peace Award del 1991 assegnato all’Osservatorio Meridionale contro le Mafie fu fortemente suggerito da babbo, insieme come famiglia nel movimento abbiamo partecipato ad alcune marce Perugia-Assisi, momento di intensa condivisione con altre religioni, movimenti ed associazioni, e una campagna tra tutte da ricordare “Democrazia è Partecipazione”, con Missione Oggi, Nigrizia e Mani Tese, nella quale chiedevamo ai candidati alle varie elezioni di impegnarsi su una serie di punti rilevanti per noi nell’ottica di una società più giusta e in pace. Tutto ciò ha fatto maturare in me l’idea che la pace si fa insieme, o non si fa. Per questo abbiamo sempre pensato quanto fosse essenziale, e nei nostri giorni ancor di più, che l’impegno di Pax Christi avvenga opportunamente insieme ad altri “operatori di pace” e nel contempo insieme ai membri di Pax Christi delle altre sezioni di Pax Internazionale. La Rete Pace e Disarmo, la collaborazione con il Movimento dei Focolari e le Comunità Giovanni XXIII, la campagna “Italia Ripensaci”, la collaborazione con Peacelink sono alcune delle realtà di Pax Christi Italia di oggi e del suo futuro i cui semi e le sue radici sono timidamente iniziate allora.
Non mi resta e non ci resta che proseguir, con l’esortazione di don Tonino nella mente e nel cuore: “in piedi Costruttori di Pace”!