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L’eredità di mons. Luigi Bettazzi e il suo ultimo libro: A tu per tu con Dio

Camilla Punto Pace Bologna

A sei mesi dalla morte di monsignor Bettazzi,la parrocchia di San Lazzaro ha voluto organizzare un incontro per ricordarlo e perché non vadano dispersi i suoi insegnamenti, spesso profetici. Salone affollato, perché a San Lazzaro don Luigi era molto conosciuto e amato:qui veniva spesso sia per la presenza di suoi familiari, sia per l’amicizia e stima reciproca con don Domenico Nucci.

Il convegno si apre con la presentazione dell’ultimo libro di Bettazzi, “A tu per tu con Dio”. Ne parla Sergio Paronetto, già vicepresidente di Pax Christi, offrendo numerosi spunti che certamente invitano a leggere il libro; fra i tanti:

  • la ricerca di Dio è ricerca anche di felicità, pace e pienezza umana; Dio ci cerca e ci ama costantemente, con la tenerezza di una madre.
  • La pace non è tranquillità seduta, fuga dai problemi: è piuttosto affrontare i conflitti in modo nonviolento. La Parola di Dio è spada che separa amore ed egoismo ed è fuoco, non cenere: per questo la pace richiede anticonformismo, anche disobbedienza civile, nonviolenta e profetica.
  • La chiesa oggi riconosce di non avere il monopolio della salvezza, di essere piuttosto testimone dell’amore di Dio e lievito nella società.

Segue l’intervento di Benedetta Simon, vicesindaca del comune di San Lazzaro, che sottolinea alcune parole potenti di monsignor Bettazzi circa l’impegno sociale e civile:

  • Giustizia e pace: non ci può essere pace senza giustizia e solidarietà, per questo ciascuno ha un ruolo nella costruzione della pace.
  • Responsabilità, intesa come impegno e studio per agire, perseguendo il difficile equilibrio tra l’appartenere a una parte e il mirare al bene comune.
  • Laicità, come capacità di parlare un linguaggiocomprensibile a tutti, per poter dialogare con tutti
  • Speranza, intesa come fiducia nella possibilità di cambiamento, ma soprattutto come consapevolezza di avere bisogno gli uni degli altri

Don Domenico Nucci evidenzia soprattutto l’importanza che il vescovo Luigi ha sempre dato al Concilio, che definiva come “la Pentecoste” di questo tempo, una rivoluzione nella chiesa, con la Messa nelle lingue nazionali, la centralità della parola di Dio, il capovolgimento della concezione di chiesae del suo rapporto col mondo. E poi l’attenzione profetica di Bettazzi alla collegialità e ad una chiesa povera e al servizio.

La nipote Teresa porta il ritratto affettuoso e simpatico del Bettazzi familiare, che anche in vacanza leggeva almeno 3 quotidiani, trovava tempo per la preghiera, gli incontri personali, lo scrivere e … perfino per la sfida a indovinare la parola giusta de “L’eredità”.

Dario Puccetti, tra i fondatori del Punto Pace di Bologna, ricorda il profondo spirito di pace e riconciliazione che ha sempre animato Bettazzi e sottolinea tre tratti salienti della sua vita: l’amore profondo per la chiesa; la sincerità senza paure; la leggerezza nelle prese di posizione, decise ma espresse col sorriso; la costanza nell’impegno, nonostante difficoltà e incomprensioni, venute anche nella diocesi di Bologna dove era stato ordinato presbitero e vescovo ausiliare

La registrazione dell’incontro può essere vista sul canale youtube del Punto Pace Bologna.