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Africa e la politica italiana dei doppi standard

Al Quirinale dittatori africani cleptocrati e assassini con i diritti umani sempre in secondo piano. Le politiche del doppio standard dei nostri governi: si perdona agli amici quello che si condanna ai nemici.

di Massimiliano Alberizi per Africa ExPress

La cosa che più sorprende della politica estera italiana, ma non solo, sono i doppi standard. I comportamenti degli altri sono valutati non in quanto tali, ma piuttosto in base al grado di amicizia con il nostro Paese o quello dei nostri alleati. Un atteggiamento fedele al principio: forte con i deboli, debole con i forti.

L’altro ieri, appena arrivata la notizia che 12 funzionari dell’agenzia delle Nazioni Unite incaricata di assistere i rifugiati palestinesi (UNRWA, United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) sono accusati di aver partecipato all’orrendo massacro perpetrato da Hamas il 7 ottobre contro cittadini israeliani (oltre 1200 morti), i governi americano e britannico hanno annunciato il blocco dei finanziamenti all’agenzia. L’Italia, sempre garantista ma solo con gli amici, senza aspettare un’inchiesta seria e indipendente (annunciata dall’ONU, che ha ovviamente già licenziato i 12 del suo staff) si è subito allineata.

L’UNRWA è stata costituita l’8 dicembre 1949 e da allora assiste i rifugiati palestinesi – definiti “persone il cui luogo di residenza abituale era la Palestina nel periodo compreso tra il 1° giugno 1946 e il 15 maggio 1948 – e che hanno perso la casa e i mezzi di sostentamento a causa della guerra del 1948”, e i loro discendenti. Allora aveva in carico 750 mila rifugiati palestinesi. Ora il loro numero è lievitato a poco meno di 6 milioni. Che rischiano di restare senza assistenza.

L’Agenzia (che ha due sedi, Amman e Gaza e vari uffici in Cisgiodania e il Libano è ha oltre 30 mila dipendenti quasi tutti profughi palestinesi) è stata colpita pesantemente dai bombardamenti israeliani su Gaza: sono state uccise 150 persone del suo staff.

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