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CESSATE IL FUOCO! Un urlo silente

Sabato 27 gennaio, giornata della memoria, tante donne italiane si sono raccolte davanti ai municipi di paesi e città (è partita da Brescia ma ha coinvolto parecchi comuni in tutta Italia),  in silenzio, vestite di nero e con uno straccio di pace al braccio, per  esprimere la propria opposizione ai vecchi e nuovi genocidi nel mondo.

La tragica ricorrenza della memoria della Shoah ci ammonisce a non ripetere gli stessi errori, gli stessi orrori, le stesse barbarie. Nessuna milizia, nessuno stato, può ergersi al di sopra del diritto internazionale abusando delle popolazioni civili. Nessuno!

Un urlo silente, quello delle manifestanti, che ha attraversato paesi e città e che ancora risuona come messaggio urgente e necessario.

“… Tacere su questioni vitali come pace, giustizia e salvaguardia del creato è un esempio di questo mutismo irresponsabile e colpevole…
… Il grido, del resto, non è mai lontano dal silenzio: si tratta di due mondi contigui, di due modi per far calare il lutto nel linguaggio quando si è attanagliati dalla sofferenza. Un indicibile duello che mette in scacco la ricchezza delle parole: l’amarezza, la separazione, la morte non trovano più le parole per esprimersi con sufficiente intensità. Il dolore spezza la voce, rendendola irriconoscibile, provoca il grido, il lamento, il gemito, le lacrime o il silenzio: tutte espressioni di fallimento delle parole e del pensiero…. E’ allora importante provare a restituire la parola a quelle “urla dal silenzio”. Se si vuol incontrare la realtà lontano da luoghi comuni occorre infatti provare ad ascoltare le sofferenze più acute che attraversano la nostra umanità ferita.
I silenzi reclamano il nostro impegno a imparare a interpretarli. Penso al silenzio dei vecchi e a quello degli adolescenti, al silenzio dei migranti e a quello delle donne, al silenzio dei carcerati e a quello delle chiese…”
(don Domenico Pompili, vescovo, ” Sul silenzio” – Lettera pastorale alla chiesa di Verona)

Le Donne in Cammino per la Pace” hanno raccolto il testimone di due associazioni pacifiste e femministe: WomenWagePeace di Israele e Women of the Sun di Palestina. Non utilizziamo loghi identitari, simboli e bandiere che rappresentano appartenenze politiche, religiose, sindacali o associative perché ciascuna di noi si esprime singolarmente in comunanza con tutte.



(Intanto segniamocelo: 24 febbraio 2024, Giornata nazionale di mobilitazione nelle città italiane per il CESSATE IL FUOCO IN PALESTINA E IN UCRAINA)