Carla Bellani
Il Sud Sudan nel 2011, con un referendum popolare diventava uno stato indipendente. Poneva così fine alla guerra civile combattuta per 30 anni contro il Nord che ha portato indicibili violenze, sfruttamento economico, persecuzioni etniche e religiose.
Il Sud Sudan presenta un intreccio di storia e interessi politici-commerciali radicati in un terreno ricco di identità, tradizioni e culture, ed ha un sottosuolo altrettanto ricco di risorse naturali.
Dopo l’indipendenza l’ottimismo del Sud Sudan era alto, ma purtroppo di breve durata.
Uscito frantumato dalla guerra col Nord, il Paese non è stato capace di coesione nazionale, di unità politica tra i due leader: il presidente Salva Kiir di etnia dinka e il vicepresidente Riek Machar di etnia nuer. Ha invece catalizzato in sé gli errori e gli orrori tipici del percorso di indipendenza di tanti paesi africani degli anni ’60. Tribalismo, nepotismo, furto di risorse pubbliche, militarismo e violenza hanno infettato in breve tempo i gangli vitali del giovane stato trascinandolo, in una dura guerra civile di stampo anche etnico durata dal 2013 al 2018.
Dopo vari tentativi di cessate il fuoco, l’ accordo di pace (2018) ha ufficialmente messo fine alla guerra ma permangono attacchi e scontri in numerose aree del paese.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, su un totale di 13 milioni di abitanti circa 8,9 milioni di sud-sudanesi necessitano di assistenza umanitaria; 2,3 milioni i rifugiati all’estero, specie in Uganda, Etiopia, Kenya e Repubblica Democratica del Congo; 2,2 milioni gli sfollati interni.
Le organizzazioni dell’Onu e della società civile locale hanno ripetutamente lanciato l’allarme sulla situazione umanitaria causata dalla guerra e dalle ripetute e forti alluvioni legate ai cambiamenti climatici che hanno spesso reso impossibile portare gli aiuti.
Incuranti della catastrofe umanitaria in corso, grossi gruppi bancari europei continuano a investire in società coinvolte nell’estrazione petrolifera del paese contribuendo così ad alimentare conflitti e violenze contro i civili. Banche europee legate alla violenza in Sud Sudan – Nigrizia
Tra un anno, il Sud Sudan andrà al voto, il primo dall’indipendenza, Ma le tensioni tra i diversi gruppi politico – etnici, e la mancanza di volontà politica di raggiungere compromessi e accordi lascia profonde incertezze sul futuro. Sud Sudan: verso le elezioni con preoccupazione – Nigrizia