Nel 1955, di fronte al pericolo di una guerra nucleare che avrebbe cancellato l’umanità, il fisico Albert Einstein, insieme al filosofo e matematico Bertrand Russel, Max Born, Percy W.Blidgeman, Leopold Infeld, Frederic Joliot-Curie, Herman J. Muller, Linus Pauling, Cecil F. Powell, Joseph Rotblat e Hideki Yukawa diedero vita al documento noto come Manifesto Russel-Einstein (presentato il 9 luglio 1955), un’analisi delle conseguenze che la bomba atomica aveva causato durante la seconda guerra mondiale e di quelle che avrebbe potuto causare ulteriormente.
Tra i redattori del Manifesto vi fu anche Józef Rotblat, che fu l’unico degli scienziati coinvolti nel progetto Manhattan ad abbandonare il lavoro a causa di contrasti di natura morale. Dopo aver appreso di Hiroshima, Rotblat affermò di essere “preoccupato sull’intero futuro dell’umanità”. Rotblat diresse la conferenza stampa di presentazione del Manifesto a Caxton Hall, a Londra. Fu sua la celebre frase (citata anche quando Rotblat ritirò il Nobel per la Pace nel 1995). ” Ricordatevi della vostra umanità, e dimenticate il resto”. (https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_Russell-Einstein)
Dopo 68 anni ci ritroviamo sempre sul baratro, immersi in guerre perenni- una, di nuovo, in Europa- dove di nuovo dominano le rivalità tra Usa e Russia, tra Occidente e Oriente e dove a farne le spese sono, sempre di più, le popolazioni civili, soprattutto del sud del mondo. E a trarne profitto, come al solito, l’apparato militare- industriale- finanziario.
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