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Ogni mattina a Jenin un bambino ha paura del nuovo giorno…

“… Amal avrebbe voluto guardare meglio negli occhi del soldato, ma la bocca del fucile automatico contro la fronte non glielo permetteva. Era sufficientemente vicina per vedere che portava le lenti a contatto. Si immaginò il soldato curvo su uno specchio che si infilava le lenti negli occhi prima di vestirsi e di andare a uccidere. “Che strano”, pensò, “quello che ti viene in mente tra la vita e la morte.” Ogni mattina a Jenin un bambino ha paura del nuovo giorno..”
(Susan Abulhawa – ” Ogni mattina a Jenin” – ed . Feltrinelli)

riportiamo il testo della Coalizione AssisiPaceGiusta:

COMUNICATO
Condanniamo l’ennesima operazione militare israeliana in Cisgiordania, nel campo profughi di
Jenin, come condanniamo l’uso della violenza da parte palestinese.
Quanto sta accadendo in questi giorni a Jenin con morti, feriti, distruzioni di case, strade,
acquedotto, sistema elettrico, con oltre 4mila persone costrette ad evacuare, è il seguito di ciò che è
successo prima ed anticipa ciò che succederà il giorno dopo in Israele, una sequela di vendette e di
lutti che da decenni colpisce entrambe le popolazioni
, anche se con proporzioni diverse, ma poco
conta, e senza soluzione di continuità, salvo che, la comunità internazionale decida di fermare
questo stillicidio di vite ed uso della violenza riaffermando il primato del diritto internazionale ed il
diritto del popolo palestinese ad avere un proprio stato ed obbligando il governo israeliano a ritirare
le proprie truppe dai territori palestinesi fissando il confine tra i due stati sulla così chiamata linea
verde, antecedente alla guerra dei sei giorni del giugno del 1967.
Condannare la violenza non è più sufficiente. Occorre esigere il riconoscimento dello stato di
Palestina
al fianco dello stato d’Israele, per porre fine ad una guerra mai terminata e ad una
annessione di territorio per le vie di fatto, illegale e foriera di questa spirale di odio, violenza e
vendette funzionali solamente a chi continua a vedere la regione del Medio Oriente come un
terreno di scontro e di guerre per propri calcoli ed interessi strategici e non come una regione di
convivenza e di integrazione tra culture e religioni diverse.
Riconoscere il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio stato è il miglior investimento
anche per il popolo israeliano per uscire dal ricatto della sicurezza nazionale che ha militarizzato
intere generazioni e ristretto spazi di libertà e di democrazia nella propria comunità
.
Rinnoviamo quindi la richiesta al parlamento ed al governo italiano di mandare un segnale di
pacificazione dando corso al riconoscimento dello stato di Palestina
ed avanzando tale richiesta in
sede europea per riprendere con determinazione una nuova stagione di politica regionale di
integrazione e di cooperazione nella regione del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Roma, 5 luglio 2023
Coalizione
AssisiPaceGiusta

Cgil, Cisl, Uil, Agesci, Acli, Anpi, Arci, Associazione comunità Papa Giovanni XXIII, Assopacepalestina,
Legambiente, Libera, Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, Fondazione Giorgio La Pira, FondazioneLelio e Lesli Basso, Pax Christi, Piattaforma ong italiane Mediterraneo e Medio Oriente, Pro Civitate Christiana –Cittadella di Assisi, Rete italiana pace e disarmo.