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Su quanto accade a Jenin

(Tonio Dell’Olio, ” Mosaico di Pace” 4 luglio 2023)

Medioriente
Di fronte al conflitto israelopalestinese il mondo intero sembra ormai distratto o rassegnato.

Distratto dai conflitti che coinvolgono più direttamente le grandi potenze.

Rassegnato rispetto alla quota parte di vittime che ogni giorno diventano righe di carta stampata di una guerra minore. Pertanto anche le azioni dei coloni israeliani, così come i raid a Jenin, diventano trafiletti delle pagine “dal mondo”. Eppure quella spirale è mortifera, sembra infinita, si trascina nel corso degli anni lasciando puntualmente una scia di sangue. Non c’è diritto internazionale che tenga e sono praticamente scomparse quelle dure prese di posizione delle cancellerie dei governi che contano, dell’Assemblea o del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Sembra un conflitto abbandonato a se stesso se non fosse per qualche attenzione di cooperazione internazionale e di presenza sul terreno di associazioni per i diritti umani e di organizzazioni non governative. E penso per un istante se in soccorso di Gaza si fosse agito come verso l’Ucraina con l’invio di armi che consentisse a quella popolazione di difendersi da un’invasione che, come quella russa, viola il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni unite. Forse serve un richiamo forte dell’opinione pubblica per dire che quel peso di vittime non è più sopportabile e che è vitale riprendere un dialogo serio e costruttivo.