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La pacem in terris e gli sviluppi odierni della teologia del “fare la pace” in contesti di scontro violento

Nel Santuario della Madonna della Pace del Baraccano continuano gli incontri, organizzati dal Punto Pace Pax Christi, per pregare e per riflettere insieme sulla Pace in questo inquietante tempo di guerra.

Un recente incontro è stato dedicato alla Pacem in Terris (PT), l’enciclica che papa Giovanni donò ai credenti e tutti gli uomini di buona volontà perché smettessero di pensare alla guerra come strumento per ottenere la pace: il pensarlo, come recita il testo latino dell’enciclica, “alienum est a ratione”, è roba da matti!

Pietro Giovannoni, docente di Storia del Cristianesimo e delle chiese, ha introdotto la sua rilettura della PT con un’analisi delle cause che hanno portato alla guerra in Ucraina: il conflitto non è scoppiato il 24 febbraio 2022: le scelte politiche e strategiche dei Governi ucraini, degli Stati Uniti, della NATO e dell’Unione Europea, che hanno determinato l’allargamento della NATO, hanno favorito lo scoppio della guerra, che è purtroppo destinata ancora a durare. Il movimento pacifista e nonviolento sembra non avere parole convincenti sulla guerra in corso: da una parte un aiuto alternativo all’invio delle armi è ritenuto un’ingenua utopia, dall’altra qualsiasi riferimento alla precedente situazione bellica nel Donbass e qualsiasi critica alla politica di NATO ed UE vengono facilmente ridotte a posizioni filorusse.

Oggi il movimento pacifista è molto più debole rispetto al passato; la nonviolenza deve tornare ad essere teoria e prassi di trasformazione della realtà economica, politica e sociale, avendo a riferimento i pilastri della PT: la verità, la giustizia, la carità e la libertà. Dopo 60 anni la verità è ancora nascosta, con i mezzi d’informazione sempre asserviti, anche nel nostro mondo, ai potenti; e sono ancora carenti “poteri pubblici aventi ampiezza, strutture e mezzi” adeguati per affrontare problemi a dimensioni mondiali (una ONU non condizionata da veti incrociati).

Fabrizio Mandreoli, docente di Teologia fondamentale e Teologia comparata, ha richiamato autori che hanno accostato le parole profetiche della PT con quelle di papa Francesco: il tema della nonviolenza è entrato nel magistero di Francesco, in particolare nel messaggio per la Giornata della Pace del 1 gennaio 2017. Sul tema specifico la traduzione italiana di un testo di Pax Christi International sulla “Prassi nonviolenta di Gesù” verrà prossimamente edita da Zikkaron: il libretto rilegge i Vangeli secondo precise categorie, dal prevenire al riconciliare, al costruire e al vivere. Occorre rileggere e reinterpretare testi che sembrerebbero legittimare la violenza: è il compito per una Chiesa profondamente libera, capace di proporre una “cristologia ricca”, assolutamente necessaria in un tempo in cui “le bussole dei moderni hanno smesso di funzionare” e si arriva a parlare di uso di armi nucleari tattiche. Il messaggio della PT, sempre attualissimo, è da riascoltare insieme con il grido della Terra e il grido dei poveri, di cui parla e scrive Francesco.