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In ricordo di Shireen Abu Akleh

Senza responsabilità non c’è fiducia
Senza fiducia non c’è giustizia
Senza giustizia non c’è pace
Giornata mondiale della libertà di stampa UNESCO

Questo mese, in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa (3 maggio) e del primo anniversario dell’uccisione della giornalista Shireen Abu Akleh (11 maggio), Pax Christi riafferma la sua convinzione che una stampa libera e sicura deve essere il fondamento stampa libera e sicura deve essere il fondamento di ogni governo veramente democratico.
Il diritto alla libertà di stampa e di espressione, sancito dall’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, “è il fondamento di ogni governo veramente democratico”. Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo “è il fondamento della democrazia e della giustizia… la libertà di stampa rappresenta la linfa vitale della vita di tutti i cittadini. La libertà di stampa rappresenta la vera e propria linfa vitale dei diritti umani”.1
La libertà di stampa è essenziale per chiedere conto ai potenti. Eppure, in tutto il mondo i giornalisti censurati, messi sotto sorveglianza, imprigionati o deportati, e per alcuni che cercano di dire la verità hanno pagato il prezzo più alto. verità hanno pagato il prezzo più alto.
L’11 maggio 2022, la giornalista Shireen Abu Akleh è stata uccisa mentre copriva un’incursione delle Forze di Difesa israeliane a Jen. Difesa israeliana nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Spesso definita “la voce della Palestina”, la sua morte ha fatto tremare tutta la Palestina e il mondo arabo, dove era amata come una voce veritiera e riflessiva. dove era amata come cronista veritiera e riflessiva delle loro vite.
Shireen era un’esperta corrispondente che aveva fatto reportage per oltre 27 anni. Non era non correva rischi, indossando sempre il giubbotto antiproiettile e l’elmetto con la scritta PRESS. Eppure, come è stato come è stato accertato da numerose indagini indipendenti, Shireen è stata colpita alla nuca da un soldato dell’IDF. testa da un soldato dell’IDF.
Come ha dichiarato Audrey Azoulay, Direttore Generale dell’UNESCO, in risposta alla sua morte, “l’uccisione di un operatore della stampa chiaramente identificato in un conflitto di un operatore della stampa chiaramente identificato in una zona di conflitto è una violazione del diritto internazionale. Chiedo alle alle autorità competenti di indagare su questo crimine e di consegnare i responsabili alla giustizia”.
Ad oggi nessuno è stato ritenuto responsabile.

(FD)

1 https://www.un.org/sg/en/content/sg/statement/2023-05-02/secretary-generals-message-for-world-press-freedom-day-aired-2-maggio-durante-il-segmento-di-apertura-della-giornata-mondiale-della-libertà-della-stampa-globale.conferenza#:~:text=Per%20tre%20decenni%2C%20al%20mondo,fondazione%20della%20democrazia%20e%20della%20giustizia.