di Gianni Novello
Da Kingston ad Assisi, partecipando a questi eventi, ho pensato che il popolo della pace è come quei fiumi sotterranei che permettono agli alberi della superficie , a uomini, animali, fiori, di dissetarsi e di celebrare la vita . Talvolta i fiumi emergono per poi tornare sotto a ritrovare loro percorsi. Così è il popolo della pace, come i fiumi con il loro scorrere qua e là, un po’ sotto, un po’ sopra, talvolta festoso, talvolta calmo, talvolta ribollente di onde e correnti in chiaroscuro.
Un lungo fiume è come una lunga marcia.
In Maggio scorso ero appunto a Kingston, in Giamaica, alla Convocazione mondiale per una pace giusta promossa dal Consiglio ecumenico delle Chiese . Facevo parte di una numerosa delegazione internazionale di Pax Christi che ha animato quattro gruppi di lavoro sulle urgenze più sentite. Nei giorni dell’Incontro i gruppi di lavoro sono stati più di quattrocento, oltre ai momenti di Assemblea. Mi ha impressionato però lo stile della comunicazione, molto basato sulla narrazione di tante esperienze per “la pace giusta” che già si vivono ai quattro angoli del mondo.
E’ stata una grande , feconda narrazione che accompagnava le relazioni in assemblea. Il tutto ha espresso la Dichiarazione finale , autorevole e credibile soprattutto perché fondata su una pratica vissuta e sulla volontà di migliorarla con il confronto tra esperienze diverse in vari luoghi del pianeta.
Il fiume che ha preparato e vivificato la Convocazione era costituito da tante energie e da tanti impegni concreti durante il “Decennio(2001-2010) per superare la violenza”.
Continuerà a scorrere con un incessante mormorio: “ Non vi è guerra giusta, solo la pace è giusta” , andando verso il prossimo appuntamento nel 2013 a Busan in Corea.
Ho visto ancora emergere il fiume alla Marcia della Pace da Perugia ad Assisi il 25 settembre scorso. Pax Christi Italia non aveva uno striscione dietro cui identificarsi. Io ho camminato con un gruppo numeroso di giovani che quest’anno ha partecipato a varie iniziative del movimento, dal campo di lavoro a Firenze con Libera al campo del collettivo giovani a Catania. Lungo il percorso era bello comunque incontrare amici di Pax Christi che rappresentavano altri impegni dei loro puntipace e altre collaborazioni con diverse organizzazioni , chi contro le spese militari, soprattutto il NO all’acquisto degli F 35 , chi esprimendosi per scelte ecocompatibili, chi per i diritti umani, per il riconoscimento dello Stato Palestinese, i diritti di genere; chi stava con la voce dei precari, dei disoccupati, e per una giustizia sociale nel nostro stesso Paese. Anche la Marcia è stata una grande e feconda narrazione, con canti, con cartelli, con proteste e con indignazioni, con stands di segni di speranza, con il cammino ..
Ad Assisi il 27 aprile arriveranno rappresentanti di varie religioni, dal mondo intero. Arriverà il papa . Si dialogherà e si pregherà insieme. In varie parti del mondo si invoca Dio da culture diverse con linguaggi diversi. Tutti i testi sacri convergono a dire che Dio è pace. Eppure le pratiche per risolvere i conflitti hanno accettato molto spesso la violenza. Uomini e donne che invocano Dio mescolano poi il suo Nome con la violenza. A tutti i livelli di ogni religione occorre arrivare a decidersi di rendere tabù la guerra, di chiedere che sia considerata un crimine contro l’umanità, di operare insieme con autenticità e concretezza per una pace giusta