Norberto Julini
Una relazione intestata a me, ma che rende conto del lavoro di tanti, di un gruppo di attivisti, che sono una squadra e di cui mi prendo cura quanto a relazioni personali, sollecitazioni e suggerimenti reciproci. Ci siamo dati per l’anno in corso un tema unificante:
“Educar(ci) alla Pacem in Terris sui passi di don Tonino – Il Vangelo della nonviolenza”
Il Bilancio sociale che ci illustrerà Barbara Peruzzi , cui dobbiamo riconoscenza per competenza ed impegno ben oltre il dovuto, ci presenta un Movimento vivo, attivo, creativo, capace di promuovere la “desideratissima pace” , più di quanto ci si attenderebbe da un Movimento che resta piccolo e che stenta ad alimentare il necessario passaggio generazionale.
“Avvertiamo di essere messi a dura prova, ci guardano con interesse per quanto piccoli, poveri, ma coerenti nella nonviolenza”, osservava recentemente la nostra Rosa, direttrice editoriale di Mosaico.
Veniamo infatti interpellati da più parti nella Chiesa e nelle reti d’impegno civile, cui abbiamo aderito : Il giornalista Daniele Menozzi su La Lettura del 19 febbraio scorso scrive di noi: “Pax Christi , il movimento cattolico internazionale che si propone di educare alla pace, assistere le vittime della violenza bellica e promuovere azioni di riconciliazione nei conflitti. “
Questa è la lusinghiera percezione esterna del nostro operato in Italia, un’attesa forse superiore alle nostre forze, ma su cui merita riflettere.
Ci stiamo qualificando sempre più in una diffusa e qualificata attività educativa, ma ci mancano volontari e mezzi per fare di più, sebbene vorremmo farlo, offrendo ai più giovani occasioni d’impegno in sintonia con il loro slancio giovanile per “fare cose e farle insieme”
Ce lo chiedono gli stessi giovani venuti da noi a Casa Pace il mese scorso per conoscersi/conoscerci: “nessuno di noi ha ben chiaro quali siano le attività di Pax Christi nel concreto delle singole realtà. Probabilmente avremmo bisogno di una presentazione delle realtà e delle attività in corso”.
Merita ricordare che il Messaggio per la 55° Giornata pace all’inizio del 2022 aveva per titolo: “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”
Il dialogo tra le generazioni, “quale base per la realizzazione di progetti condivisi”, ci viene quindi indicato come un impegno non opzionale per la stessa pace…