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Vivere una cultura nonviolenta

Proponiamo due interventi del papa: il primo riguarda l’intenzione di preghiera per il mese di aprile 2023, diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del papa; il secondo è la seconda parte del messaggio “urbi et orbi” pronunciato la domenica di Pasqua 2023 (s.p.)

Vivere, parlare e agire senza violenza non significa arrendersi, né perdere, né rinunciare a nulla. È aspirare a tutto. Come disse 60 anni fa San Giovanni XXIII nell’enciclica Pacem in terris, la guerra è una follia, è fuori dalla ragione. Ogni guerra, ogni scontro armato, finisce con l’essere sempre una sconfitta per tutti.

Facciamo crescere una cultura della pace. Ricordiamoci che, anche nei casi di legittima difesa, l’obiettivo è la pace. E che una pace duratura può essere solo una pace senza armi.

Facciamo della nonviolenza, sia nella vita quotidiana che nelle relazioni internazionali, una guida per il nostro agire.

E preghiamo per una maggiore diffusione di una cultura della nonviolenza, che passa per un sempre minore ricorso alle armi, sia da parte degli Stati che dei cittadini.

Percorrere sentieri di pace

Cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto! … A Pasqua il cammino accelera e diventa corsa, perché l’umanità vede la meta del suo percorso, il senso del suo destino, Gesù Cristo, ed è chiamata ad affrettarsi incontro a Lui, speranza del mondo. Affrettiamoci anche noi a crescere in un cammino di fiducia reciproca: fiducia tra le persone, tra i popoli e le Nazioni. Lasciamoci sorprendere dal lieto annuncio della Pasqua, dalla luce che illumina le tenebre e le oscurità in cui troppe volte il mondo si trova avvolto. Affrettiamoci a superare i conflitti e le divisioni e ad aprire i nostri cuori a chi ha più bisogno. Affrettiamoci a percorrere sentieri di pace e di fraternità. Gioiamo per i segni concreti di speranza che ci giungono da tanti Paesi, a partire da quelli che offrono assistenza e accoglienza a quanti fuggono dalla guerra e dalla povertà.

Aiutaci a superare le pietre d’inciampo

Lungo il cammino ci sono però ancora tante pietre di inciampo, che rendono arduo e affannoso il nostro affrettarci verso il Risorto. A Lui rivolgiamo la nostra supplica: aiutaci a correre incontro a Te! Aiutaci ad aprire i nostri cuori! Aiuta l’amato popolo ucraino nel cammino verso la pace, ed effondi la luce pasquale sul popolo russo. Conforta i feriti e quanti hanno perso i propri cari a causa della guerra e fà che i prigionieri possano tornare sani e salvi alle loro famiglie. Apri i cuori dell’intera Comunità internazionale perché si adoperi a porre fine a questa guerra e a tutti i conflitti che insanguinano il mondo, a partire dalla Siria, che attende ancora la pace. Sostieni quanti sono stati colpiti dal violento terremoto in Turchia e nella stessa Siria. Preghiamo per quanti hanno perso familiari e amici e sono rimasti senza casa: possano ricevere conforto da Dio e aiuto dalla famiglia delle nazioni.

In questo giorno ti affidiamo, Signore, la città di Gerusalemme, prima testimone della tua Risurrezione. Manifesto viva preoccupazione per gli attacchi di questi ultimi giorni che minacciano l’auspicato clima di fiducia e di rispetto reciproco, necessario per riprendere il dialogo tra Israeliani e Palestinesi, così che la pace regni nella Città Santa e in tutta la Regione. Aiuta, Signore, il Libano, ancora in cerca di stabilità e unità, perché superi le divisioni e tutti i cittadini lavorino insieme per il bene comune del Paese.

Non ti dimenticare del caro popolo della Tunisia, in particolare dei giovani e di coloro che soffrono a causa dei problemi sociali ed economici, affinché non perdano la speranza e collaborino a costruire un futuro di pace e di fraternità. Volgi il tuo sguardo ad Haiti, che sta soffrendo da diversi anni una grave crisi socio-politica e umanitaria, e sostieni l’impegno degli attori politici e della Comunità internazionale nel ricercare una soluzione definitiva ai tanti problemi che affliggono quella popolazione tanto tribolata.

Consolida i processi di pace e riconciliazione intrapresi in Etiopia e in Sud Sudan, e fa’ che cessino le violenze nella Repubblica Democratica del Congo. Sostieni, Signore, le comunità cristiane che oggi celebrano la Pasqua in circostanze particolari, come in Nicaragua e in Eritrea, e ricordati di tutti coloro a cui è impedito di professare liberamente e pubblicamente la propria fede. Dona conforto alle vittime del terrorismo internazionale, specialmente in Burkina Faso, Mali, Mozambico e Nigeria. Aiuta il Myanmar a percorrere vie di pace e illumina i cuori dei responsabili perché i martoriati Rohingya trovino giustizia.

Nessuno sia violentato e discriminato

Conforta i rifugiati, i deportati, i prigionieri politici e i migranti, specialmente i più vulnerabili, nonché tutti coloro che soffrono la fame, la povertà e i nefasti effetti del narcotraffico, della tratta di persone e di ogni forma di schiavitù. Ispira, Signore, i responsabili delle nazioni, perché nessun uomo o donna sia discriminato e calpestato nella sua dignità; perché nel pieno rispetto dei diritti umani e della democrazia si risanino queste piaghe sociali, si cerchi sempre e solo il bene comune dei cittadini, si garantisca la sicurezza e le condizioni necessarie per il dialogo e la convivenza pacifica.

Fratelli, sorelle, ritroviamo anche noi il gusto del cammino, acceleriamo il battito della speranza, pregustiamo la bellezza del Cielo! Attingiamo oggi le energie per andare avanti nel bene incontro al Bene che non delude. E se, come scrisse un Padre antico, «il più grande peccato è non credere nelle energie della Risurrezione» (Sant’Isacco di Ninive, Sermones ascetici, I,5), oggi crediamo: «Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto» (Sequenza). Crediamo in Te, Signore Gesù, crediamo che con Te la speranza rinasce, il cammino prosegue. Tu, Signore della vita, incoraggia i nostri cammini e ripeti anche a noi, come ai discepoli la sera di Pasqua: «Pace a voi!» (Gv 20,19.21). Pace a voi. Pace a voi.