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B61-12: le nuove bombe statunitensi in Europa

di Marta Durin

https://iari.site/2023/01/17/b61-12-le-nuove-bombe-statunitensi-in-europa/

Ad ottobre il piano di sostituzione degli ordigni nucleari statunitensi in Europa è stato accelerato. Le bombe, che dovevano arrivare non prima della prossima primavera, potrebbero invece già essere state consegnate. Cosa sono le B61-12 e perché gli Stati Uniti le vogliono stanziare in Europa?

Il 26 ottobre la testata Politico ha dato la notizia che gli Stati Uniti avrebbero accelerato il processo di stanziamento delle bombe nucleari B61-12, in sostituzione delle attuali B61, sul suolo Europeo. Attualmente i paesi europei parte del sistema di condivisione nucleare dell’Alleanza Atlantica – Germania, Belgio, Italia, Paesi Bassi e Turchia – ospitano sul loro territorio le testate B61, ma da anni gli esperti del settore sottolineano come questi ordigni siano obsoleti ed inutilizzabili in caso di conflitto nucleare. La loro sostituzione era stata decisa nel 2015 e prevista per la primavera del 2023, ma le ultime notizie evidenziano come il processo di sostituzione sia stato accelerato. 

Le B61-12 sono bombe termonucleari con una potenza regolabile che va dai 0,3 ai 50 chilotoni. Tuttavia, hanno la capacità di penetrare nel terreno ed esplodervi arrivando così ad una potenza distruttiva di 1.250 chilotoni, circa 83 volte la bomba di Hiroshima per dare un termine di paragone. Sono, quindi, bombe con una capacità distruttiva maggiore. Inoltre, sono più precise delle precedenti grazie ad un sistema di guida progettato da Boeing. Un ulteriore vantaggio riguarda i cacciabombardieri: le B61-12 possono essere trasportate da tutti i bombardieri attualmente in dotazione ai paesi parte del sistema di condivisione. Possono quindi essere trasportate dagli aerei Tornando – come nel caso dell’Italia – ma anche dagli F-15, F-16, B-2, B-21 e anche dagli F-35. Non è noto con precisione quali aerei oggi siano già stati autorizzati al trasporto, ma a novembre l’aviazione statunitense ha autorizzato gli aerei C-17A Globemaster III.

Ad oggi l’arrivo di questi nuovi ordigni sul suolo europeo non è ancora stato confermato, anche perché l’operazione è coperta da segreto militare, ma gli esperti ritengono che avverrà nell’immediato futuro. 

La notizia arriva in un contesto di guerra sul suolo Europeo e di sempre più alte tensioni internazionali. È importante notare come questa decisione non implichi semplicemente la sostituzione di una bomba con un’altra con caratteristiche simili, anzi, comporta un effettivo ammodernamento dell’arsenale statunitense stanziato in Europa. Questo elemento è importante perché aumenta il rischio di un’escalation nucleare. In ogni caso, il portavoce del pentagono, Patrick Ryder, ha dichiarato che la decisione di anticipare l’operazione non è legata al contesto di guerra in Ucraina. 

Perché gli Stati Uniti hanno, allora, preso tale decisione? Non sono state fatte dichiarazioni in merito ma possiamo ipotizzare che gli Stati Uniti vogliano avere un arsenale efficiente e tecnologicamente avanzato sul territorio europeo da poter usare come strumento di deterrenza. L’obsolescenza delle B-61 ha reso quindi necessario il loro ammodernamento. Questa interpretazione è legata alla necessità di avere un’alleanza pronta a rispondere a qualunque tipo di attacco russo. Questa posizione, tuttavia, non è in linea con la dichiarazione del segretario generale della NATO Stoltenberg riguardo alla possibilità che in seguito all’uso di ordigni nucleari da parte della Russia l’Alleanza possa non rispondere con uguali strumenti nucleari. 

Un’altra possibilità riguarda la necessita per gli Stati Uniti di rassicurare gli alleati europei che difronte alla minaccia nucleare russa si sentono vulnerabili, nonostante la presenza delle B61. Inoltre, dobbiamo considerare che il piano di sostituzione delle B61 con le B61-12 non è una novità. Come indicato sopra questa possibilità era stata prevista nel 2015 quando la “minaccia” era l’Iran e la possibilità che si dotasse di un arsenale nucleare. Allora gli USA decisero che avrebbero ammodernato il loro arsenale in Europa, soprattutto in Italia, considerata l’avamposto statunitense per accedere al Medioriente. 

Tuttavia, la decisione di ammodernare l’arsenale statunitense risale ad ancora prima: nel 2013 gli Usa avevano annunciato una spesa di 11 miliardi di dollari per la costruzione delle B61-12 e la NNSA ha dichiarato che tutte le B61-12 saranno prodotte entro il 2026. A causa del segreto militare non sappiamo quanto indichi il “tutte”, ma le stime parlano di circa 500 bombe per una spesa complessiva di 10 miliardi di dollari. Anche la futura locazione degli ordigni, al di fuori del territorio europeo, è segreta. 

Qualunque siano le motivazioni che hanno spinto gli Stati Uniti ad ammodernare queste armi, quello che è certo è che il rischio di escalation nucleare aumenta. Inoltre, molti esperti del settore ritengono che la mossa statunitense possa essere letta come una minaccia all’esistenza della Russia e scatenare quindi una risposta, convenzionale o meno, da parte di Putin.