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Fermiamo la strage subito! Manifestazione Nazionale a Cutro

Le organizzazioni di Terzo settore rappresentano un’infrastruttura di accoglienza migranti
operativa 365 giorni all’anno. Domani 11 marzo la mobilitazione a Cutro per chiedere che
si fermino le tragedie nel Mediterraneo.
Di seguito l’appello di oltre 400 enti che hanno aderito. 
La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una
lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare.
Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo
rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio
europeo.
I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze,
obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti.
Se le persone morte nel mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un
visto umanitario non avrebbero rischiato la vita.
Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile
naufragio si sarebbe potuto evitare.
Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura.
Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e
scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 70 esseri umani che si
potevano e si dovevano salvare.
È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.
• Chiediamo un’indagine seria che faccia chiarezza su quanto è successo.
• Chiediamo di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi di frontiera.
• Chiediamo di realizzare immediatamente un programma europeo di ricerca e salvataggio
in tutto il Mediterraneo, e sollecitiamo il governo italiano a chiedere agli altri Stati membri
di implementare questo programma.
• Chiediamo di attivare i visti umanitari previsti dal Regolamento Europeo dei Visti,
consentendo così alle persone in fuga da guerre e violenze l’attraversamento delle
frontiere europee in sicurezza e legalità.
• Chiediamo di attivare ogni via d’accesso complementare, a partire dai reinsediamenti, dai
corridoi e da altre forme di sponsorship e di ampliare i canali regolari di ingresso, senza
usare questi strumenti per giustificare politiche di chiusura e respingimenti delegati a
governi non UE.
• Chiediamo di fermare ogni iniziativa e programma di esternalizzazione delle frontiere e di
promuovere accordi bilaterali condizionati dal rispetto dei diritti umani e non dal controllo
dei flussi migratori.
È il momento di dire basta ad ogni forma di strumentalizzazione politica e di fermare le
stragi.
Lo faremo andando sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14.30 per esprimere
la nostra indignazione e la solidarietà con le vittime e le loro famiglie con una marcia
silenziosa.
La manifestazione di Cutro è il primo importante appuntamento nazionale di un percorso di
iniziative e mobilitazioni che le reti che la promuovono intendono organizzare affinché
queste politiche “invertano rotta”.