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Lettera del Segretario Generale Martha Inés Romero, Nella Giornata Internazionale della Donna

Cari fratelli e sorelle,

Sono passati due mesi da quando ho assunto il mio nuovo incarico di Segretario Generale di Pax Christi International. Durante questo periodo, ho continuato a conoscere i molti modi in cui il nostro straordinario movimento per la pace globale – che esiste da quasi otto decenni – continua quotidianamente a rafforzare la propria identità, portata ed impegno per un’azione efficace per il disarmo; la lotta contro l’ingiustizia; e la promozione dei diritti umani, così come i diritti di tutta la creazione.
La nostra missione come Pax Christi International è affrontare la disuguaglianza nelle comunità di tutto il mondo e promuovere un mondo e una Chiesa inclusivi. 

Oggi, nella Giornata internazionale della donna, rendo omaggio in modo particolare a tutte le donne che fanno parte di questo movimento, comprese le numerose donne di base in tutto il mondo che sono accompagnate dai nostri membri e dalle organizzazioni associate.

Come ha sottolineato Papa Francesco, «una società che non è in grado di mettere le donne al loro [legittimo] posto, non va avanti»[1]. Oggi stiamo assistendo al terribile impatto e danni provocati dalla lunga scia della pandemia globale che ha minato in modo sproporzionato la salute e il benessere economico delle donne, in particolare di quelle nelle periferie, che soffrono in modo sproporzionato di pregiudizi razziali e identitari.
Il nostro movimento Pax Christi International ha sostenuto gli sforzi globali per raggiungere l’uguaglianza di genere e garantire i diritti delle donne e delle ragazze. 

Lo facciamo sostenendo attivamente misure per aumentare la sicurezza delle donne e delle ragazze, anche ponendo fine alla storia di dominazione, violenza e discriminazione nei loro confronti. E continueremo a farlo, promuovendo cambiamenti culturali nei modelli di comportamento, in modo che le donne e le ragazze possano avere la propria voce, il loro legittimo posto nel processo decisionale e l’accesso ai propri diritti. 

Ciò è particolarmente importante nel caso delle donne indigene e rurali di tutto il mondo, anche nella loro lotta per la proprietà della terra, che spesso viene loro ingiustamente negata.

Pax Christi, attraverso la Catholic Nonviolence Initiative (“CNI”), ha condotto lo scorso anno un processo di consultazione globale, sulla via del Sinodo sulla sinodalità, sottolineando il ruolo fondamentale che la nonviolenza e la pace giusta svolgono nella nostra fede. Durante questo processo, abbiamo sentito molte voci sottolineare la necessità per la Chiesa di cambiare il suo rapporto con le donne e di diventare una Chiesa più inclusiva. Papa Giovanni XXIII (Pacem in terris, 1963) si riferiva al lavoro salariato delle donne con l’espressione “promozione della donna”, caratterizzandolo come un “segno dei tempi”. Ora, 60 anni dopo, quel Segno dei tempi implica che noi, Popolo di Dio, donne e uomini, camminiamo insieme nella Chiesa sinodale, perseguendo la trasformazione spirituale per vivere, come Gesù ci ha insegnato, con speranza, in una comunità inclusiva.

[1] Papa Francesco, in volo dal Bahrain all’Italia, 6 novembre 2022.

Martha Inés Romero
Segretario Generale di Pax Christi International