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LAMENTO PER IL SOLDATO CHE MORIRA’ DOMANI

Caro soldato russo che morirai domani, scrivi al tuo Presidente che fermi l’aggressione e prenda la parola per dir le sue ragioni nell’assemblea dei popoli umani, quella che dal 1945 vuole salvare la tua generazione dal flagello della guerra.

Caro soldato ucraino che morirai domani, scrivi al tuo Presidente che la vittoria non può salvare né te né il tuo paese, ma prolunga all’infinito la legge delle armi e della morte, premia la forza armata e omicida, non il diritto del tuo popolo e il tuo, scrivigli che vuoi vivere per poter vincere davvero sulla legge selvaggia degli uni contro gli altri, e chiedigli di parlare col nemico, nell’assemblea dei popoli umani, per trovare la pace che è vivere accanto, senza dominare, nel mondo di tutti.

Poveri ragazzi che morirete domani, perché non avete disobbedito,
e vi ammazzerete l’un l’altro, obbligati da comandanti criminali, perdonate il mondo, perdonate chi guarda e tace,
chi è complice della vostra morte, per arricchirsi sulle armi che vi ammazzano, perdonate me che non grido abbastanza, questa sera;
l’ultima vostra sera triste di ragazzi condannati.


(E. Peyretti)