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Carta di Sant’Agata De’ Goti – Dichiarazione su usura e debito internazionale fra passato, presente e futuro

https://www.dirittoestoria.it/16/memorie/usurocrazia/Coppola-Carta-Sant-Agata-de-Goti-XX-Anniversario.htm

1. – La Carta e le linee di lavoro (politico – scientifico) a essa successive

Questa famosa dichiarazione su “Usura e Debito internazionale” è stata presentata in Sant’Agata de’ Goti il 29 settembre 1997, nel giorno della commemorazione dei SS. Michele, Gabriele e Raffaele, per iniziativa di S. Ecc. Mario Paciello, allora Vescovo di Cerreto Sannita -Telese- Sant’Agata de’ Goti, onde celebrare degnamente il terzo centenario della nascita di Sant’Alfonso Maria dei Liguori, Dottore della Chiesa e Vescovo di Sant’Agata de’ Goti, raccogliendo l’eredità culturale, teologica, giuridica e morale, nonché la luminosa testimonianza del grande Pastore e al fine specifico di dare risposte concrete alle indicazioni profetiche con cui San Giovanni Paolo II preparava “la comunità degli uomini a varcare le soglie del terzo millennio”.

Nonostante l’impronta ecclesiale, particolarmente evidente da quanto espresso e nel contributo di riflessione alla sua preparazione a opera di chi scrive (in Orientamenti sociali, n. 3, luglio/settembre 1999, pp. 71-80), tale Dichiarazione, che ha fatto il giro del mondo, costituisce il punto d’arrivo di precedenti lavori di taglio tecnico-giuridico (principalmente del GTJ-CEISAL e dell’ASSLA) e dei lavori futuri anche di altre entità di studio e di ricerca laiche (che di seguito nomineremo) lungo due linee direttive. Una linea di lavoro politico, perseguita in particolare, oggi più di ieri, dal Comitato per l’attuazione della Carta di Sant’Agata de’ Goti, di cui sempre chi scrive è il Segretario scientifico (non esiste un Presidente), consistente nel “superamento delle separazioni tra comunità statali e comunità internazionale”, con obiettivo il parere consultivo della Corte internazionale di Giustizia per il tramite ONU; una linea di lavoro scientifico, consistente nel “superamento delle separazioni tra economia, diritto, morale, religione” (P. CATALANO).

Nella prima linea si era posto da tempo anche il Parlamento latino-americano e si pronunciò il Parlamento italiano (grazie a una mozione presentata dall’On. Salvatore Cherchi e da altri), tradotta nell’art. 7 della l. 25.07.2000 n. 209, di cui come Comitato stiamo insistentemente chiedendo l’attuazione. Nella seconda si evidenzia e spicca – va riconosciuto – l’azione del Pontificio Consiglio “Iustitia et Pax”, ora trasfuso nel grande Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, presieduto dal Card. Peter K.A. Turkson, attraverso i documenti “Al servizio della comunità umana: un approccio etico al debito internazionale” (1986) e “Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale” (2011). L’ultimo documento del 6 gennaio 2018, dal titolo Oeconomicae et pecuniariae quaestiones – Considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario, che ha visto la collaborazione della Congregazione per la Dottrina della fede, è meno netto della Carta di Sant’Agata de’ Goti sul punto delle regole e si attesta, per quanto riguarda il debito pubblico, su pratiche di concordata riduzione che lasciano agli Stati la maggior responsabilità.

2. – Principi e obiettivi

Membri della Commissione di studio su usura e debito internazionale, nominati dal Vescovo in carica di Sant’Agata de’ Goti1, sono “eminenti personalità accademiche e istituzionali di fama internazionale” (M. PACIELLO), i cui nomi compaiono con le rispettive qualifiche e appartenenze a conclusione dell’elencazione e della esplicazione dei quattordici principi generali del diritto su cui basa la Dichiarazione.

Ricordiamo tali principi giuridici, uno per uno, di seguito: buona fede oggettiva nella formazione, interpretazione ed esecuzione dei contratti; libertà contrattuale; divieto di culpa in contrahendo; causalità dei contratti; equità; laesio enormis/eccessivo squilibro delle prestazioni; divieto di accordi usurari; diligenza del debitore; rebus sic stantibus/eccessiva onerosità sopravvenuta; favor debitoris; divieto di abuso di diritto; beneficium competentiae; inviolabilità dei diritti umani, in particolare del diritto alla vita; autodeterminazione dei Popoli.

I redattori della Carta tengono a precisare nel documento che le annose questioni del debito internazionale e dei contratti di carattere finanziario concernenti i Paesi in via di sviluppo rendono necessaria una nuova ricognizione di tali principi, che sono altresì fonte del diritto internazionale, come riconosce l’art. 38, 1c dello Statuto della Corte Internazionale di Giustizia, anche se la Corte ne approfondirà i contenuti nel rapporto con equivalenti o differenti principi, pertinenti ad altre famiglie giuridiche dei diritti laici o perfino dei diritti religiosi, quando siano trasfusi nell’ordinamento vigente dei singoli Stati, secondo quanto avviene in misura non uniforme nei Paesi islamici.

3. – Le entità di studio e di ricerca per il monitoraggio operativo e il suo aggiornamento

Le entità di studio e di ricerca che s’ispirano alla Carta di Sant’Agata de’ Goti pure sul piano operativo, oltre al Gruppo di giurisprudenza del CEISAL (Consiglio europeo di ricerche scientifiche per l’America latina, collegato con l’UNESCO), all’ASSLA-Associazione di Studi Sociali Latinoamericani, con sede in Sassari, al Comitato scientifico per l’attuazione della Carta, avente sede proprio in Sant’Agata de’ Goti, sono l’Unità di ricerca “Giorgio La Pira” del CNR (Università di Roma “La Sapienza”), il Centro di studi giuridici latinoamericani dell’Università di Roma  “Tor Vergata”, il Centro di ricerca “Renato Baccari” dell’Università di Bari “Aldo Moro”, che ho l’onore di dirigere e, infine, l’Istituto di studi giuridici internazionali, facente capo di nuovo al CNR.

Il 18 dicembre 2015, dopo un Seminario di studio rivolto a celebrare il “Giuramento della plebe al Monte Sacro e l’istituzione del Tribunato”, gli organizzatori, Unità di ricerca “Giorgio La Pira” e Centro di studi giuridici latinoamericani, con la collaborazione del Centro di ricerca “Renato Baccari”, sopra menzionati, hanno reso pubblico un documento di sintesi e di aggiornamento della Carta di Sant’Agata de’ Goti dal titolo “La Santa Sede e i Paesi poveri alle Nazioni Unite (Osservazioni da un Seminario romano)”, mediante il quale, correggendo il tiro in rapporto ai tempi mutati,  hanno chiesto e ribadito ad alta voce che, “con il sostegno sempre più incisivo della Santa Sede e anche di Governi dei Paesi coinvolti nella grave crisi economico-finanziaria-mondiale, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite giunga a formulare l’auspicata richiesta di parere alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja sui principi e sulle regole applicabili al debito internazionale, nonché al debito pubblico e privato, al fine della rimozione delle cause delle perduranti violazioni dei princìpi generali del diritto e dei diritti dell’uomo e dei popoli, cogenti, come risultanti specialmente dalla menzionata Carta di Sant’Agata de’ Goti e dalle citate Risoluzioni dell’Assemblea generale” (69/207, 69/247, 69/319, adottate rispettivamente il 19 e 29 dicembre 2014 e il 10 settembre 2015).

4. – Organismi aderenti e prese di posizione favorevoli

Aderiscono alla Carta di Sant’Agata de’ Goti del 1977 e al documento di sintesi e di aggiornamento del 2015, che hanno entrambi ricevuto l’incoraggiamento del Santo Padre e della Segreteria di Stato vaticana, il Pontificio Consiglio “Iustitia et Pax” (a fortiori l’assorbente Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale), Caritas italiana e, ancor prima, il Consiglio della Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontariato (FOCSIV), di cui fanno parte settanta organizzazioni presenti in ottanta Paesi del mondo. Più recentemente ha aderito ATTAC Italia (Associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e l’aiuto ai cittadini), mentre una sempre maggiore unità d’intenti si registra, a partire dalla convention romana intorno a Verità e giustizia sul debito pubblico italiano (4 marzo 2017), con CADTM Italia e internazionale (Comitato per l’abolizione dei debiti illegittimi).

Negli ultimi tempi, a partire dal febbraio 2017, i nostri sforzi sono balzati all’attenzione degli organi d’informazione sociale, una vera e propria esposizione mediatica, anche in ragione di queste importanti adesioni. Crescenti le prese di posizione favorevoli, sul piano giuridico, economico e politico (sino al G7 di Bari e al forum dei BRICS di Shanghai del 25-26 maggio 2017), che hanno avuto vasta eco presso il Governo Gentiloni, il quale ha esaminato tramite un’apposita Commissione del Ministero degli Esteri, la possibilità di dare attuazione all’art. 7 della l. 25.07.2000 n. 209, interpretato nella lettera e nel suo spirito. I lavori sono stati ripresi, allo stato degli atti, dal Governo in carica, presieduto dal Prof. Giuseppe Conte.

5. – Gli ultimi passi

Il 15 dicembre 2017 sono stati ricordati presso la Biblioteca Centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) i venti anni di “consumazione della speranza” seguiti alla Carta di Sant’Agata de’ Goti. Si attendono passi ufficiali del Ministero degli Esteri, condivisi dal Governo italiano e sostenuti dalla Santa Sede, in seno all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in vista di una gestione sempre più sostenibile della piaga del debito in tutte le sue angolazioni.

Solo le Nazioni Unite e la Corte Internazionale di Giustizia potranno dare una prima, soddisfacente risposta di stampo giuridico, con indubitabili riflessi sul piano economico e finanziario, alle istanze angoscianti scaturenti dalla struttura usurocratica e generatrice di morte dell’economia planetaria (la c.d., dilagante “economia che uccide” di Papa Francesco), dal crescente potere del “sistema bancario ombra” attraverso l’attivazione, appunto, dell’articolato meccanismo contemplato dall’art. 96 della Carta delle Nazioni Unite e dal cap. 4 dello Statuto della Corte dell’Aja.

Mediante tali procedure e nella sua ultima rivisitazione la Carta di Sant’Agata de’ Goti mira senza infingimenti allo sradicamento graduale ma deciso della povertà, alla scelta oculata di programmi speciali e generali di carattere umanitario, oggetto di monitoraggio continuo e d’interventi mirati, frutto del dialogo ininterrotto fra le varie Istituzioni e gli Stati, fino alla ricostruzione del quadro giuridico del debito (in tutte le sue forme) e alla conseguente applicazione dei criteri di ricalcolo.

Vaticano, 1.02.19

Raffaele Coppola

Promotore di Giustizia Corte d’Appello dello Stato Città Vaticano

Avvocato di Santa Sede, della Curia romana e del Tribunale Apostolico della Rota

Direttore del Centro di Ricerca “Renato Baccari” / Università di Bari

 – Abstract

In its principal phases, the progress of the Charter of Sant’Agata de’ Goti represents the most significant testimony of the validity and value of the utrumque ius even to present days.

Il cammino della Carta di Sant’Agata de’ Goti, nelle sue principali tappe, costituisce la più significativa testimonianza della vigenza e del valore dell’utrumque ius anche ai nostri giorni.

[1]Testo riveduto e aggiornato del contributo celebrativo preparato per il seminario “Contro l’usurocrazia – Debito e disuguaglianze”, organizzato dall’Unità di Ricerca “Giorgio La Pira” del CNR – Università di Roma “La Sapienza” e dal CEISAL – Consejo Europeo de Investigaciones Sociales de América Latina, Grupo de Trabajo de Jurisprudencia, svoltosi presso la Biblioteca centrale del CNR il 15.12.2017 in occasione del XX Anniversario della Carta di Sant’Agata de’ Goti – Dichiarazione su usura e debito internazionale.

ASDRUBAL AGUIAR, FRANCESCO BUSNELLI, PIERANGELO CATALANO, RAFFAELE COPPOLA, MIGUEL ANGEL ESPECHE GIL, SABATINO MAJORANO, SERGIO MARCHISIO, JOSÉ M. PELÁEZ MARÓN; FAUSTO POCAR, SANDRO SCHIPANI, ÁLVARO VILLAÇA AZEVEDO. Ai lavori della Commissione, in Sant’Agata de’ Goti, hanno inoltre partecipato LUIGI LABRUNA, PIETRO PERLINGIERI, PIERO ROGGI, SEBASTIANO TAFARO, LEO VALLADARES LANZA.