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Aggiornamento Gruppo Disarmo

Dal Gruppo Disarmo attivo in Pax Christi abbiamo ricevuto questo aggiornamento in merito al prossimo arrivo delle bombe termonucleari B61-12 nelle basi di Ghedi ed Aviano

Nel maggio 2022, è iniziata negli USA la produzione su larga scala delle nuove bombe termonucleari B61-12.

Man mano che tali ordigni escono dalla fabbrica vengono consegnate alla US Air Force e alle basi di Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia al posto delle attuali B61. L’Amministrazione per la Sicurezza Nucleare Nazionale USA aveva comunicato che la produzione prevista di B61-12 doveva completarsi entro il 2026.

Il “Giornale di Brescia “ nel numero uscito il 1 novembre scorso con il titolo “Nuove atomiche a Ghedi, gli Usa accelerano” preannuncia il prossimo dispiegamento di queste bombe, anche a causa della guerra in Ucraina, entro il mese di dicembre ’22, ed in Italia esse dovrebbero essere trasferite a Ghedi ed Aviano.

L’intero programma prevede la costruzione di 480 bombe per un costo di circa 10 miliardi di dollari ( il doppio di quanto costerebbero se fossero costruite in oro). La B61-12 è una nuova arma nucleare polivalente che sostituisce tre delle varianti dell’attuale B61 (3, 4 e 7). Ha una testata nucleare con quattro opzioni di potenza, selezionabili a seconda dell’obiettivo da distruggere (tra 0.3 e 50 kilotoni; quella sganciata su Hiroshima era di 15 kt.). Non è a gravità ma può raggiungere obiettivo grazie a un sistema satellitare. Può penetrare nel sottosuolo, esplodendo in profondità per distruggere i bunker dei centri di comando così da «decapitare» il paese nemico in un First Strike Nucleare. Può essere lanciata dai bombardieri stealth B-2A e B-21, presentato ufficialmente in questi giorni, e anche da caccia a duplice capacità convenzionale e nucleare. Tra questi vi sono gli F-16C/D statunitensi schierati ad Aviano e i Tornado italiani PA-200 schierati a Ghedi. Ancora più idonei all’attacco nucleare con le B61-12 sono gli F-35A, già operativi anche in Italia e presto consegnati alle 2 basi, probabilmente 30 a Ghedi. Parrebbe nonescluso che queste bombe sianoschierate anche in Polonia, le cui forze aeree partecipano da anni alle esercitazioni NATO di guerra nucleare, e in altri paesi dell’Est.

Nonostante siano classificate come «armi nucleari non-strategiche», le B61-12 hanno capacità offensive analoghe a quelle delle testate nucleari dei missili balistici intercontinentali. Sono quindi armi destabilizzanti, che già provocano una reazione a catena accelerando la corsa agli armamenti nucleari. Le 5 potenze nucleari membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU – Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito – affermarono, in una dichiarazione congiunta dello scorso 3 gennaio 2022 che «una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta» e dichiararono di rimanere «impegnati a portare avanti negoziati in buona fede su misure efficaci relative alla cessazione della corsa agli armamenti nucleari e al disarmo nucleare».

​Il dispiegamento di nuove armi nucleari e le minacce nucleari reciproche tra Federazione Russa, Stati Uniti e NATO vanificano, nei fatti, quegli impegni portando anzi l’umanità sull’orlo del baratro.

Pax Christi è fra i promotori della Campagna “Italia ripensaci” nell’ambito della Rete Italiana Pace e Disarmo, di cui Pax Christi fa parte, affinchè il nostro Paese sottoscriva il Trattato di messa al bando delle armi nucleari . Nel coordinamento di RIPD ci rappresenta Mauro Scaroni ; a lui abbiamo chiesto che si si faccia portavoce della nostra posizione in merito come richiesto dal Gruppo Disarmo Pax Christi ha firmato con altre 44 associazioni cattoliche italiane un appello affinchè l’Italia aderisca al Trattato. Nel merito le stesse associazioni hanno chiesto udienza al cardinal Matteo Zuppi, presidente della CEI. Nella Segreteria della “coalizione” cattolica ci rappresenta don Renato Sacco; a lui abbiamo chiesto che si faccia interprete delle nostre serie e pressanti preoccupazioni in merito. Il prossimo 31 dicembre si terrà ad Altamura la 55° Marcia per la Pace ed una tappa è dedicata proprio al tema del disarmo nucleare, d’intesa con i promotori della Marcia: Commissione CEI problemi sociali e del lavoro, Caritas, Azione Cattolica e Focolarini .

Il numero di Mosaico di Pace dedica il proprio dossier mensile al tema “Tutti troppo armati” con un articolo specifico sull’argomento della armi nucleari nelle basi italiane.

Alla vigilia dell’anno 2023 , sessantesimo dall’enciclica Pacem in Terris, Pax Christi all’interno delle reti in cui opera, offre tutto il proprio impegno di “artigiani di pace” perché la mobilitazione della società civile prosegua e si rafforzi e possa giungere ad interpellare con la più ampia rappresentanza possibile le Autorità politiche e di governo affinchè si assumano decisioni orientate al disarmo ed alla pace, che una larga maggioranza di cittadini desidera per il futuro dell’Italia , dell’Europa in un mondo pacificato.