Occasione per l’Italia di perseguire i responsabili della morte di civili avvenuta nel 2016
Rilanciamo oggi i contenuti del Comunicato Stampa congiunto diffuso alcuni giorno fa, invitando la stampa ad incontrare la delegazione delle Organizzazioni denuncianti all’uscita degli Uffici del Tribunale di Roma (Piazzale Clodio). L’appuntamento è per le 11.15 prima dell’udienza (prevista alle 12.00) e alle 14.00 circa dopo la conclusione della stessa.
“…Il rischio potenziale che le armi esportate da RWM Italia possano essere utilizzate in attacchi illegali nello Yemen è già noto dal 2015. Se i dirigenti di RWM Italia e i funzionari dell’UAMA sono complici dei gravi crimini commessi dall’Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi Uniti e dai loro partner, devono essere chiamati a risponderne“, hanno dichiarato le organizzazioni della società civile in un comunicato congiunto.
Le giustificazioni dell’UAMA per autorizzare le esportazioni di armi verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti includevano la generazione di posti di lavoro e le condizioni finanziarie della RWM Italia. Come ha stabilito lo scorso anno il Giudice delle indagini preliminari di Roma, l’obbligo dello Stato di salvaguardare i livelli occupazionali non può giustificare una deliberata violazione delle norme che vietano l’esportazione di armi verso Paesi potenzialmente responsabili di gravi crimini di guerra.
L’udienza in programma a Roma potrebbe essere l’ultima opportunità per le vittime yemenite di ottenere giustizia a livello nazionale italiano, ma un’azione legale è già stata attivata a quello internazionale. Per garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere del loro ruolo in possibili crimini di guerra, l’ECCHR ha anche presentato una comunicazione congiunta alla Corte Penale Internazionale dell’Aia nel dicembre 2019, insieme a Mwatana per i diritti umani, Amnesty International, la Campaign Against Arms Trade, il Centre Delàs e la Rete Italiana Pace e Disarmo”
Ulteriori informazioni:
Maria Bause (ECCHR) presse@ecchr.eu
Osamah Alfakih (Mwatana for Human Rights) +967711404790 (WhatsApp), +967775546904 (calls and Signal) oalfakih@mwatana.org
Francesco Vignarca (Rete Italiana Pace Disarmo) 328/3399267 media@retepacedisarmo.org
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