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Comunicato di Pax Christi Italia sulle violenze in Iran

Pax Christi Italia unisce la propria voce a quanti nei giorni che ricordano la proclamazione dei Diritti Umani hanno voluto denunciare le innumerevoli violazioni che ancora vengono perpetrate in tanti Paesi ad opera di regimi autoritari ed intolleranti. 

In particolare desideriamo considerare i fatti gravissimi di quotidiana violenza che si verificano in Iran a danno dei dimostranti ed in particolare delle donne che coraggiosamente rivendicano i propri diritti ed il riconoscimento della pari dignità con gli uomini, disconosciuta con inaccettabili riferimenti a motivazioni religiose, usate come giustificazioni per una discriminazione che è per se stessa offesa a Dio che “uomo e donna li creò”.

Per questo desideriamo richiamare alla memoria ed alla sua attenta lettura il “Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune”, sottoscritta il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb , nel quale fra l’altro si legge:

“In nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro, per popolare la terra e diffondere in essa i valori del bene, della carità e della pace dei propri diritti politici ……

È un’indispensabile necessità riconoscere il diritto della donna all’istruzione, al lavoro, all’esercizio. Inoltre, si deve lavorare per liberarla dalle pressioni storiche e sociali contrarie ai principi della propria fede e della propria dignità. È necessario anche proteggerla dallo sfruttamento sessuale e dal trattarla come merce o mezzo di piacere o di guadagno economico. Per questo si devono interrompere tutte le pratiche disumane e i costumi volgari che umiliano la dignità della donna e lavorare per modificare le leggi che impediscono alle donne di godere pienamente dei propri diritti.”

Merita ricordare l’incontro del marzo 2021 di Papa Francesco con l’ayatollah Al-Sistani in Iraq, a Najaf, città santa per gli sciiti, la confessione islamica maggioritaria in Iran: anche allora furono parole di pace e di dialogo.

Il Direttore di  Avvenire Marco Tarquinio, invitato dalla Commissione diocesana sociale  di Cremona commentando la situazione iraniana alla presenza del Vescovo Antonio Napolioni , ad una domanda sull’Iran ha risposto:

 “La questione è complessa ma lineare nello stesso tempo: questa è la seconda generazione che esprime in modo non violento e forte la sua civile protesta da quando la rivoluzione khomeinista ha fatto di quel grande Paese la “Repubblica degli Ayatollah”.

Consola, sprona e addolora la forza disarmata di queste persone che si mettono in gioco totalmente fino a perdere la vita.

C’è stata una prima esecuzione capitale, altre persone sono morte – morte di botte – compresa la prima vittima, Mahsa Amini, perché avevano compiuto gesti di libertà e di dignità che non sono in nessuna maniera offensivi, anche se vengono reputati tali.

Non ci si venga a dire che questo non è coraggio! Questo è il coraggio! Testimoniato da donne, più ancora che da uomini, che mettono tutte se stesse in questa causa. Ci stanno dando una lezione enorme, ci stanno dicendo qualcosa sulle radici della nostra stessa civiltà e ciò ci riguarda potentemente. Questi giovani sono musulmani, e musulmani sciiti, e sono fratelli e sorelle dei grandi cristiani che hanno innervato ideali altissimi dello spirito vero del movimento nonviolento. Fratelli e sorelle di Tonino Bello, Desmond Tutu, Martin Luther King. Sono fratelli e sorelle di Gandhi. Sono discepoli dell’unica verità che noi sappiamo riconoscere, che è la Parola che è Cristo”.

A queste parole tutta Pax Christi aderisce convintamente.

Firenze, 12 dicembre 2022 Pax Christi Italia