FONTE: Osservatorio Milex
Intanto…
Mentre non cessano i tamburi di guerra in Ucraina- ed in altri paesi del mondo, magari meno ” appetibili” e quindi dimenticati (Siria, Yemen, Kurdistan…)- il governo italiano, dopo il ” via libera” ottenuto alla camera per proseguire, per tutto il 2023, nella fornitura di dotazioni belliche al governo ucraino; con il beneplacito anche della maggioranza delle forze di opposizione.
Mentre ONU ed Europa rimangono inerti- la prima, vittima del vincolo normativo del ” Diritto di veto” che sostanzialmente le impedisce di esercitare il proprio ruolo di attore nella risoluzione delle controversie internazionali (ar. 51 dello Statuto); la seconda, succube totale della NATO, organismo militare al quale pare sia stato trasferito, indebitamente, il ruolo di rappresentanza diplomatica (?) dell’Unione Europea- in Ucraina contina a morire e soffrire in un inverno che acuirà sempre di più le drammatiche condizioni della popolazione.
Intanto in Russia vengono imprigionati gli obiettori di coscienza e chi apertamente manifesta contro la folle e sciagurata impresa scatenata dal governo russo. Intanto in Ucraina accade altrettanto.
Intanto il nostro paese, l’Italia decide di incrementare di ulteriori 800 mln. di € la propria spesa militare per il 2023; si passa infatti dai 25,7 miliardi previsionali del 2022 ai 26,5 miliardi stimati
(https://www.milex.org/2022/12/02/spese-militari-italiane-aumento-anche-2023/).
Per la difesa della patria…
Intanto, a proposito di difesa della patria- del suolo italiano, nel bilancio dello stato- i fondi destinati per il prossimo anno al contrasto del dissesto idreologico sono stati tagliati del 40%! In un paese fragile per i tre quarti del proprio territorio.
Intanto…
(Mauro Scaroni)