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Editoriale del presidente

don Giovanni Ricchiuti +

Lettrici e lettori carissimi, scrivo questo editoriale per Verba Volant appena ritornato con la Carovana della Pace STOTHEWARNOW, che per la terza volta, con 50 viandanti pacifici, ha percorso le strade dell’Ucraìna, a Odessa e Mikolajv, dal 29 agosto al 3 settembre uu.ss. per portare gesti di carità e parole di speranza.

Sono trascorsi ben sette mesi dal quel 23 febbraio 2022 inizio del conflitto causato dall’aggressione dell’Ucraìna da parte della Russia le cui drammatiche conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Sin dai primi giorni (il 3 marzo), come ben ricordate, con un comunicato da me firmato, a nome di Pax Christi, dal titolo inequivocabile: TACCIANO LE ARMI! gridavamo forte, unitamente e in totale sintonia con Papa Francesco, il bisogno di pace e non di guerra, il silenzio delle armi e la forza del dialogo, l’intervento di mediatori autorevoli, ONU in primo luogo, che conducessero i due “nemici” a stringersi la mano, sedersi intorno a un tavolo e negoziare prima che le armi, inviate in gran quantità dall’Europa e dagli Stati Uniti, facessero udire boati di esplosione, provocassero morti e feriti tra soldati e civili, distruzione di case, di scuole e di ospedali. Sono e siamo stati testimoni, a Odessa e Mikolaiv, della drammaticità del conflitto, delle lacrime e dei pianti, della fame e della sete alleviate dalla carità di quanti sono convinti che bisogna al più presto possibile far tacere le armi. Abbiamo sentito con i nostri orecchi l’esplosione di bombe e l’ululato notturno delle sirene di allarme. Tutto, ogni giorno di più, sembra precipitare nella follia e nella pazzia di questo conflitto (con il pericolo di una guerra nucleare) mentre già da tempo salgono sempre più i cori dei “guerrafondai” ed è ridotta al silenzio la sinfonia di voci delle 175 associazioni, e di tantissime donne e uomini di “buona volontà”, che hanno dato vita alla Carovana della Pace (da lunedì 26 settembre partirà la quarta Carovana di retta a KIEV, cui parteciperà il nostro don Renato Sacco, e alla quale auguriamo ancora un buon viaggio) irriducibili sognatori di un mondo finalmente pacificato. I giorni si stanno facendo ancor più difficili e sembra a volte che di questo tunnel della guerra non ne intravvediamo l’uscita.

Pax Christi resta punto di riferimento e voce che continua a invocare nella preghiera e nelle iniziative cambia…MENTI di pace! Siamo chiamati a questa missione e a questo impegno! Che il Signore della pace faccia sì e coloro che hanno la tremenda responsabilità delle sorti dei popoli non mobilitino ma si mobilitino per porre fine a tutte le guerre come soluzione dei conflitti. Quel giorno sorgeranno davvero un “cielo nuovo e una terra nuova”!