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Viaggio attraverso le Marche

Simona Bardini

Raccontare le Marche dopo un viaggio con Gianni Novello non è impresa facile perché il suo viaggiare non è solo ammirare le bellezze artistiche, ma, all’insegna del motto SPIRITO, ARTE, PACE conduce alla scoperta di luoghi, paesaggi ed anche persone che ci presentano la loro realtà e il loro mondo.
I partecipanti sono persone di tutta Italia, alcuni membri di Pax Christi, altri amici di Romena, altri vicini a
comunità francescane, altri ancora amici di amici, tutti accomunati dall’amicizia con Gianni e dalla ricerca di spiritualità e fraternità. Per questo nel gruppo si respira fin dall’inizio un clima di amicizia, accoglienza e
condivisione.
Abbiamo visitato Ancona, Ascoli, Urbino, ma anche piccole chiese o abbazie come Fiastra, conventi come
S.Maria in Chienti e S. Claudio in Chienti, meravigliosi esempi di stile romanico immersi nel verde di un
paesaggio ancora intatto.
Una delle prime realtà visitate è stata, a Isola del Piano, la patria di Girolomoni, considerato padre del biologico. Un contadino che si rifiuta di lasciare la propria terra per andare in città e fare una vita comoda,
Resta in campagna con grande ostinazione e si impegna a valorizzare la terra e l’eremo di Montebello. Da
sindaco e da produttore cerca con passione e fede radicale di ridare vita al lavoro agricolo come contatto
vivo col creato. Da contadino a imprenditore il passo è breve, oggi la sua azienda dà lavoro a 70 persone,
produce pasta biologica con grani italiani speciali ed esporta in Francia, Germania e Usa.
Ci sono piaciute molto anche le guide di Recanati, lo splendido borgo leopardiano, uno “storico” e un
“professore”, entrambi innamorati della loro città e desiderosi di recuperare il passato riuscivano a
trasmettere con entusiasmo la sua storia, cultura e tradizioni.

A Treia, accolti da Federico e Luisa, la città della palla al bracciale, abbiamo fatto un giro per il piccolo borgo e concluso la serata con una cena nell’azienda agricola del biologico di una giovane coppia che ha lasciato il Trentino perché sarebbe stata costretta a usare prodotti chimici nel coltivare mele.
Un’ altra giovane coppia alternativa l’abbiamo conosciuta nei Monti Sibillini. Nonostante i disagi del dopo
terremoto resistono in montagna dove hanno creato un’azienda agricola e un ”giardino delle farfalle “con
un piccolo museo. Si tratta di un habitat speciale per tutte le specie di farfalle esistenti da queste parti.
Fiori, alberi e cespugli che attraggono le farfalle e gli insetti impollinatori, quindi colori, profumi, sapori
incantevoli! Turisti e scolaresche vengono a visitare questa piccola magica realtà.
Sempre sui Sibillini abbiamo incontrato un’altra coppia che organizza piccoli progetti per frenare lo
spopolamento della zona. Raccontano storie raccolte tra la gente, hanno scritto un libro dal titolo
Nonturismo e anche loro resistono con coraggio e con passione.
Commovente, inoltre, l’incontro con p. Alberto Maggi, a Montefano, Si tratta di un biblista, teologo di fama, da alcuni considerato eretico, da altri santo. Ci ha raccontato della sua malattia, vissuta sempre col sorriso e il buon umore, occasione anche per convertire il personale dell’ospedale!
Più che i luoghi visitati, sono i volti incontrati, le persone conosciute quello che abbiamo apprezzato
maggiormente, perché tutti loro con grande ostinazione, volontà e resilienza anziché abbandonare il
territorio, attraverso piccoli e grandi gesti hanno saputo valorizzare quella terra tanto amata e con uno stile di vita rispettoso della natura e sorretto dai veri valori per dare un senso alla loro vita.
Concludendo, dunque, il viaggio attraverso le Marche, fatto tra tante storie, tante vite, tanti volti,
accompagnati anche dalle riflessioni di Gianni e dalle preghiere di Romena ci ha condotti anche tra i
paesaggi dell’anima, a fare un altro tratto di quel cammino che va dal sé al sé.