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La Carovana della pace in viaggio

Pubblichiamo una piccola rassegna stampa sulla giornata di oggi. Ogni giorno continueremo a seguire e a condividere la voce dei “nostri” costruttori di pace

AVVENIRE 30 agosto 2022

RICCARDO  MICHELUCCI

Gorizia

È da poco spuntata l’alba quando i pacifisti della rete Stopthewarnow si ritrovano nel grande parcheggio alla periferia di Gorizia, che è ormai il ritrovo abituale delle carovane in partenza per l’Ucraina. Sono arrivati da Vicenza, da Trento, da Torino, da Rimini, dalla Lombardia ma ci sono anche attivisti partiti dal Sud, sobbarcandosi lunghe ore di viaggio. In totale una cinquantina di persone a bordo di dieci pulmini carichi di aiuti umanitari, con qualche bandiera arcobaleno che spunta dai finestrini. L’organizzazione, che fa capo alla Comunità Papa Giovanni XXIII, fa sapere che questa terza carovana trasporta circa nove tonnellate di medicinali e generi di prima necessità. Numeri inferiori alla carovana che arrivò a Leopoli all’inizio di aprile ma comunque significativi, come spiega il capo delegazione Gianpiero Cofano. «Andare a Odessa e Mykolaiv rappresenta senza dubbio una scelta più pericolosa rispetto a Leopoli. Non pensavamo di ottenere una simile risposta dalla società civile dopo sei mesi di guerra, peraltro senza aver lanciato alcun appello alla partecipazione. Negli ultimi giorni abbiamo dovuto chiudere le adesioni per non allargare troppo la delegazione, perché nel frattempo altre persone avevano espresso la volontà di aggregarsi». Ieri la carovana di Stopthewarnow (che riunisce oltre 175 associazioni, movimenti ed enti religiosi e laici) ha attraversato la Slovenia e l’Ungheria varcando la frontiera con l’Ucraina all’altezza della cittadina di Beregsurány. Una chat su Whatsapp ha consentito ai pacifisti di rimanere in contatto per l’intero viaggio, condividendo indicazioni, aggiornamenti e stati d’animo. I messaggi lasciavano trasparire determinazione, entusiasmo, voglia di esserci. Ma anche stanchezza e dolore, per una guerra che sembra non finire mai, come ci ha confermato Luigi, volontario vincenziano partito dalla provincia di Milano con moglie e due figlie a bordo di un pulmino fornito dall’associazione di solidarietà ‘Una casa anche per te’.

In mattinata è arrivato anche il messaggio di don Tonio Dell’Olio della Pro Civitate Christiana di Assisi. «È la prima delle azioni verso l’Ucraina alla quale, per vari impedimenti, non riesco a partecipare direttamente, ma mi unisco idealmente al passo di coloro che sono in cammino verso Odessa e Mykolaiv. Essere accanto alle persone che subiscono la quotidiana violenza dei bombardamenti e dei missili, della paura e della precarietà è il modo più efficace per vivere la fraternità universale a cui siamo chiamati. Gesti come quelli che sin dall’inizio abbiamo inteso mettere in atto come Stopthewarnownon sono né eclatanti, né decisivi, né efficaci secondo i canoni geostrategici e politici, ma nella mappa dell’umanità sono di gran lunga i più importanti, segnano un solco». In serata la carovana ha raggiunto la prima tappa, la città di Ivano- Frankivs’k, dove i partecipanti si sono fermati a dormire nei locali della chiesa greco-cattolica in attesa di ripartire, stamani, alla volta di Odessa. Nella serata di oggi saranno raggiunti da monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura, Gravina, Acquaviva delle Fonti e presidente nazionale di Pax Christi, che porterà anche il saluto della Cei. Domani la carovana si sposterà poi a Mykolaiv, dove è presente da mesi un presidio di volontari italiani di Operazione Colomba. Una parte del gruppo pernotterà in un rifugio antiaereo per stare accanto alle vittime e condividere con esse la paura dei bombardamenti.

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La Carovana della pace in viaggio verso Odessa

VATICANNEWS

#StopTheWarNow è ripartita verso l’Ucraina, in guerra dal 24 febbraio. Sono 50 i volontari che partecipano in rappresentanza di 175 organizzazioni della società civile italiana. Tra di loro il presidente di Pax Christi, monsignor Giovanni Ricchiuti, “non vogliamo essere una voce nel deserto”

Benedetta Capelli e Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Si riparte con la rinnovata voglia di testimoniare la pace: la società civile riprende il suo cammino con una iniziativa di pace non violenta, destinata a portare vicinanza e aiuto concreto alla popolazione ucraina in guerra dal 24 febbraio. È la Carovana per la pace, già partita a giugno, con una iniziativa promossa da oltre 175 organizzazioni italiane racchiuse nella sigla #stopthewarnow, 15 mezzi e una cinquantina di partecipanti. In vista dell’inverno si guarda ai bisogni immediati che sono i medicinali, i beni alimentari, coperte e lenzuola da fornire ai rifugi che si stanno approntando per i prossimi mesi.

La missione è iniziata stamani all’alba da Gorizia, sarà una lunga traversata dell’Europa orientale a bordo di furgoni e minivan carichi di generi di prima necessità. La prima sosta è in programma dopo circa tredici ore di viaggio, nella città ucraina di Ivano Frankivs’k, dove gli attivisti pernotteranno all’interno dei locali della diocesi greco-cattolica. Poi l’arrivo nella città portuale di Mykolaiv per consegnare gli aiuti umanitari nei centri di accoglienza e incontrare le associazioni locali, le autorità civili e religiose della regione. Qui da due mesi c’è un presidio di volontari di Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII.  Attivo anche un presidio a Leopoli. Infine l’arrivo ad Odessa. Le prime due carovane, arrivate a destinazione all’inizio di aprile e alla fine di giugno, hanno portato in Ucraina tonnellate di aiuti umanitari consentendo l’evacuazione di centinaia di profughi, tra cui donne, bambini, anziani e disabili.

Per completare la lettura e per l’ascolto dell’intervento di mons. Ricchiuti si vada ai link che seguono

intervento di mons. Giovanni Ricchiuti

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2022-08/carovana-pace-odessa-ucraina-societa-civile.html#:~:text=monsignor%20Giovanni%20Ricchiuti%2C-,presidente,-di%20Pax%20Christi

Ucraina, 50 volontari italiani a Mykolaiv per la pace. C’è anche monsignor Ricchiuti, vescovo di Altamura

Corriere del Mezzogiorno

Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, partecipa alla nuova carovana di #stopthewarnow

Il popolo della pace si mobilita ancora una volta. La terza carovana della pace della rete #Stopthewarnow parte oggi per l’Ucraina con una delegazione di 50 volontari in rappresentanza di 175 organizzazioni della società civile italiana. La destinazione è Mykolaiv, dove da tre mesi vivono i volontari italiani della Comunità Papa Giovanni XXIII. Tra i partecipanti a questa nuova carovana ci sarà monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, in rappresentanza dei vescovi italiani.

«Andremo sul fronte della guerra per non lasciare sola la popolazione piegata dalle bombe in questi sei mesi di guerra. La gente ci ha invitato a condividere con loro l’angoscia e la paura. Andiamo per sollecitare la politica ad aprire delle trattative di pace. Porteremo anche beni di prima necessità all’andata ed al ritorno evacueremo persone in fuga dal conflitto», spiega Alberto Capannini di Operazione Colomba, il corpo civile di pace della Comunità Giovanni XXIII, presente in Ucraina dall’inizio della guerra.

«Qui a Mykolaiv uno dei problemi principali è l’accesso all’acqua – continua Capannini -. I missili russi hanno distrutto gli impianti di depurazione e dissalazione causando l’interruzione delle forniture idriche verso la città. Dai rubinetti di gran parte delle abitazioni esce acqua color fango, che non può essere usata per bere, far da mangiare o lavarsi. Ogni giorno gli abitanti sono costretti a fare la fila per rifornirsi ai pochi dissalatori rimasti attivi in città, che consentono di rendere potabile l’acqua del mare. Per questo con la rete #Stopthewarnow stiamo raccogliendo fondi per finanziare l’acquisto di due dissalatori che garantiranno gli approvvigionamenti idrici a migliaia di persone».

Per continuare la lettura:

https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/cronaca/22_agosto_29/ucraina-50-volontari-italiani-mykolaiv-la-pace-c-anche-monsignor-ricchiuti-vescovo-altamura-8ece0496-2774-11ed-8f3e-b8e685731b9e.shtml