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A 50 anni dal suo assassinio, Ghassan Kanafani vive! La Palestina vive!

In occasione del 50° anniversario dell’assassinio di Ghassan Kanafani, scrittore e attivista della resistenza palestinese, nonché fondatore del giornale “al-Hadaf “ organo politico del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (FPLP) di cui fu portavoce internazionale, condividiamo l’appello della Rete di solidarietà dei prigionieri palestinesi Samidoun e del Palestinian Youth Movement (PYM), per ricordare l’impegno politico-culturale e raccogliere l’eredità rivoluzionaria di Ghassan Kanafani, ucciso nel 1972 in un attentato incendiario ad opera del Mossad.


“La causa palestinese non è una causa solo per i palestinesi, ma una causa per ogni rivoluzionario, ovunque si trovi, in quanto causa delle masse sfruttate e oppresse nella nostra epoca”

Ghassan Kanafani

L’8 luglio 2022 ricorre il 50° anniversario dell’assassinio di Ghassan Kanafani, icona politica e culturale della resistenza palestinese e del popolo palestinese. L’8 luglio 1972, Kanafani, scrittore rivoluzionario palestinese, fu assassinato da un’autobomba piazzata dal Mossad fuori dalla sua casa a Beirut, insieme a sua nipote, Lamees Najm. Invitiamo tutti i palestinesi, gli arabi e i sostenitori internazionalisti della causa palestinese a commemorare questo anniversario rendendolo una giornata di lotta e resistenza culturale e politica per la Palestina nelle città e nelle comunità di tutto il mondo. Organizzando azioni e manifestazioni nelle città di tutto il mondo e incanalando la nostra immaginazione rivoluzionaria verso parole incentrate sulla liberazione e immagini di giusta resistenza, affermiamo collettivamente che l’eredità di Kanafani è viva e vegeta e che il nostro popolo non abbandonerà mai la lotta fino alla liberazione totale e al ritorno.

Facciamo appello a tutti i gruppi, le organizzazioni e le comunità che si occupano di Palestina a celebrare questo importante anniversario che sottolinea l’immortalità della resistenza e della creatività palestinese, nonostante la politica deliberata di bersaglio e di assassinio usata dal colonizzatore contro i leader, i combattenti per la libertà e i visionari palestinesi. Questa politica di bersagli e assassinii continua ancora oggi; l’11 maggio, l’amata giornalista palestinese Shireen Abu Aqleh è stata uccisa dalle forze di occupazione mentre testimoniava la loro invasione a Jenin. Dall’assassinio di Kanafani a quello di Shireen Abu Aqleh, le voci palestinesi di verità e resistenza non saranno messe a tacere.

Questo anniversario è un momento per celebrare le arti rivoluzionarie e di resistenza palestinesi all’interno e all’esterno della Palestina, per evidenziare le lotte del movimento dei prigionieri all’interno delle prigioni sioniste e imperialiste e per organizzare la solidarietà internazionale con la causa palestinese, per la liberazione e il ritorno in Palestina, dal fiume al mare. È un momento in cui ci si può rallegrare dell’intrinseca interconnessione tra le rivolte per la liberazione anticoloniale e lo spirito creativo, che Kanafani ha incarnato senza soluzione di continuità nel corso della sua vita e del suo pensiero. Lottare per la libertà, rifiutare di soccombere alla sottomissione del colonialismo sionista è un processo profondamente creativo, che richiede la negazione e lo smantellamento dell’ordine oppressivo esistente e l’audace lucidità di immaginare cosa ci aspetta dopo.

Per proseguire la lettura:

https://contropiano.org/news/internazionale-news/2022/07/09/a-50-anni-dal-suo-assassinio-ghassan-kanafani-vive-la-palestina-vive-0150931