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Dichiarazione finale convegno PER UN’EUROPA DI PACE Roma 18 giugno 2022

Quanto accade nel cuore dell’Europa mostra i limiti e le debolezze del sistema di governo globale e
la dipendenza dell’Europa dalla logica dei blocchi militari e della deterrenza nucleare, entrambe
incapaci di prevenire e di riportare le tensioni tra stati dentro l’ambito della diplomazia, del dialogo
e dell’ordine mondiale del sistema delle Nazioni Unite. E’ urgente riformare le regole di
funzionamento dell’ONU, di ripensare il ruolo dell’Europa ed il rapporto tra stati nazionali e
strutture sovranazionali.
Gli stati, i governi, le attuali strutture sovranazionali create dopo le tragedie delle due guerre
mondiali del secolo scorso hanno dimostrato di non riuscire ad adempiere al loro mandato primario
di garantire sicurezza, pace e benessere per tutta l’umanità, bloccate da veti e da una visione
egemonica delle relazioni internazionali.
La guerra in Ucraina è solo l’ultimo esempio, l’ultima guerra generata da questo sistema che le
istituzioni democratiche non controllano più. Un sistema che produce armi. Armi che producono
guerre. Guerre che producono morti, crimini, distruzioni, profughi, odio, vendette. Una spirale
autodistruttiva e di violenza i cui soli vincitori sono i gruppi di potere che operano al di sopra delle
democrazie e dei principi e valori delle carte costitutive e del sistema del diritto internazionale delle
Nazioni Unite e della sovranità dei singoli stati.
La guerra in Ucraina rappresenta un fortissimo pericolo per tutto il pianeta. Abbiamo di fronte a noi
il rischio di un allargamento del conflitto e di una sua trasformazione in una guerra nucleare. Già
ora le conseguenze di questa guerra hanno prodotto effetti economici devastanti in ogni continente,
aumento della povertà, della fame, delle malattie, del consumo di energie fossili.
Fermare la guerra in Ucraina significa fermare i rischi di una guerra più grande e di un aumento
devastante delle diseguaglianze e delle povertà.
Mai come ora è evidente come l’afflusso di armi sempre più potenti approfondisce il solco della
guerra, esasperando rischi di escalation e allargamento di un conflitto i cui effetti economici si
propagano in tutto il pianeta, colpendo per primi i più poveri. Mai come ora sono necessarie
iniziative politiche che tolgano la parola alle armi, portino a un cessate il fuoco e aprano una
prospettiva di pace.
Noi non possiamo solo assistere le vittime e denunciare le violazioni del diritto internazionale, dei
diritti umani e delle libertà. Noi vogliamo e dobbiamo tornare ad essere protagonisti, in modo
nonviolento, contro le guerre, contro i mercanti di armi, contro le dittature e i regimi militari. Non
abbiamo più tempo da perdere per costruire una società globale capace di vivere in pace, senza

più la necessità di armarsi per sentirsi sicura, fondata sul concetto di sicurezza condivisa,
sull’applicazione e sul rispetto dei diritti umani universali e del diritto internazionale.
Ci impegniamo a lavorare insieme PER UN’EUROPA DI PACE, con l’obiettivo di costruire una
proposta di cosa deve essere e cosa deve fare l’Europa di Pace, attraverso il lavoro comune di
una grande alleanza della società civile europea, composta da reti, movimenti, sindacati, soggetti
sociali, forze progressiste e democratiche europee che si riconoscono in questi cinque punti che
riteniamo essere fondamentali:
− la condanna dell’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina e la difesa della sua
indipendenza e sovranità, nonché la piena affermazione dei diritti umani delle minoranze e
di tutti i gruppi linguistici presenti in Ucraina;
− la solidarietà con la popolazione ucraina, con i pacifisti russi che si oppongono alla guerra e
con gli obiettori di coscienza di entrambe le parti;
− il rilancio della richiesta del cessate il fuoco per l’avvio di un immediato negoziato in cui sia
protagonista l’organizzazione delle Nazioni Unite
− l’impegno per la de-escalation militare in quanto leva fondamentale per l’iniziativa
diplomatica e politica;
− la costruzione di un sistema di sicurezza condivisa in Europa, dall’Atlantico agli Urali,
fondato sulla cooperazione e il disarmo per un futuro comune;
Invitiamo ad aderire ed a sostenere a questa mobilitazione, promuovendo coalizioni e comitati
nazionali per organizzare insieme, quanto prima possibile, una conferenza della società civile per
un’Europa di pace.

Roma, 18 Giugno 2022