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Europe for Peace

Fabrizio Truini

La Rete Italiana Pace e Disarmo ha indetto a Roma il 18 giugno un importante ‘Convegno per costruire l’Europa di pace’ – come scritto nel sottotitolo.

    Una prima parte del Convegno, si potrebbe dire di studio, è stata dedicata a riflettere, a ragionare per conoscere le cause dell’immane tragedia della guerra in Ucraina, chiamando in causa alcuni noti relatori e una sempre vivace e profonda relatrice. Ha aperto infatti i lavori Luciana Castellina, rilevando subito l’imperante disinformazione, che censura persino il Papa e il Presidente della Repubblica, e chiedendo al contrario un pensiero alto contro quello dominante, per esempio domandosi se la difesa pur legittima sia anche giusta e utile? E poi ponendo la questione dirimente su “chi media in favore della pace? Perché non l’Europa”?

    E’ intervenuto poi il costituzionalista prof. Gaetano Azzariti per ribadire che la guerra come la pace ‘non è affar loro’ e che l’Italia dovendo per Costituzione ripudiare la guerra non potrebbe inviare armi all’aggredito in vista di un’improbabile vittoria, ma richiedere una conferenza di pace internazionale, tipo Helsinki, propugnata da Mattarella, per affermare il multipolarismo.

    Un nuovo assetto geopolitico del mondo è stato richiesto poi da Luigi Ferraioli insegnante emerito di Filosofia del diritto, che ha denunciato l’inerzia dell’ONU, pur se impedito dal diritto di veto, che occorre al più presto abolito per non soccombere alla sovranità degli Stati, senza cui non si potrà mai esplicare  la forza del diritto. E il disarmo nucleare è la via maestra.

     Una seconda parte del convegno, sempre coordinato da Fabio Alberti, si è articolata attraverso la pluralità delle voci di diverse associazioni tutte intente a superare la frammentarietà delle posizioni, non tanto in ordine alle valutazioni sulla situazione sulle quali esiste un sostanziale accordo di fondo, quanto in ordine all’azione, alle cose da fare. In tanti e tante sono intervenute/i e non è possibile riferire la molteplicità degli stimoli a partire dalle loro storie particolari. Ricordo solo alcune delle ‘voci’ presenti, come quelle di Franco Uda dell’Arci, che fin dall’inizio ha impostato i lavori; e poi quelle dell’Anpi con l’appello alle Istituzioni Europee;  dell’Agesci, che ha ospitato l’incontro nella loro sede romana rivendicando il loro essere sentinelle di pace; e poi ancora Franco Ippolito della Fondazione Basso, che ha chiesto la difesa degli obiettori ucraini e russi; e Susanna Camusso, responsabile internazionale della CGIL, che ha condannato le liste di proscrizione nelle informazione e ha rimproverato l’Europa di essere come la fotocopia della Nato, e infine dopo altri interventi Carlo Cefaloni dei Focolarini e Fabrizio Truini di Pax Christi che hanno portato la voce della loro, ma anche quella delle altre associazioni cattoliche, eco del Papa, sulla campagna ‘Ripensaci Italia’, sul disarmo a iniziare dal  nucleare,  sulla condanna della cultura militarista da contrastare con la nonviolenza attiva.

  Infine Sergio Bassoli della CGIL e Giulio Marcon di ‘Sbilanciamoci’ hanno tirato le conclusioni del convegno sottolineando la concordanza di tante posizioni e auspicando una sempre maggiore unità, almeno nella mobilitazione di alcuni urgenti obiettivi, per elaborare  insieme un’Agenda dei prossimi passi da fare p. es. in occasione del Consiglio d’Europa, della Conferenza di Madrid, anche con l’ipotesi di una conferenza internazionale pacifista per la costruzione di un’Europa di pace dall’Atlantico agli Urali; e a settembre alla ripresa dei lavori dell’Assemblea Generale dell’ONU con l’indizione di una giornata di Pace. Obiettivi alti e impegnativi.        

    Un convegno dunque pieno di stimoli culturali e di chiamata ad azioni di pace, nella consapevolezza di essere a una svolta dell’umanità, dove è in gioco il futuro del mondo. E’ richiesta l’evoluzione del pensiero, superando il blocco ancestrale dell’antitesi amico-nemico, e della prassi nonviolenta, che dalla conoscenza delle cause passi a ripristinare le regole universali del diritto onde approfondire la democrazia e affermare nella Terra-Madre la libertà e la pace.