È tempo di fare pace: Alex Zanotelli, direttore responsabile, apre il numero di maggio, ancora tanto dedicato a questa drammatica guerra e alla possibile strada della nonviolenza. “A noi tutti spetta il compito di tradurre le indicazioni di don Tonino – che già nel 1992 parlava di difesa popolare nonviolenta – e di Bergoglio in proposte concrete. Chiediamo, quindi, alla Chiesa italiana di far entrare nella pastorale ordinaria le parole di papa Francesco, l’impegno per la pace e per la nonviolenza attiva”: così, nell’ editoriale, padre Alex rilancia alcune proposte alla comunità dei credenti. A partire dall’adesione alla Campagna contro le Banche Armate, per non essere complici con i propri soldi a quest’escalation delle spese militari. E di nonviolenza parlano anche Tonio Dell’Olio e Riccardo Michelucci, entrambi protagonisti dell’azione di pace a Leopoli “Stop the war – Facciamo la pace”. Perché, scrive Tonio, “Riuscire a convocare gli Stati generali della nonviolenza europea sarebbe un passaggio decisivo verso l’azione nonviolenza organizzata e coordinata che passi dal sogno e dall’azione dimostrativa al progetto”.
Il dossier del numero di maggio di Mosaico di pace è tutto sulle armi in Europa, a cura di Renato Sacco e con la collaborazione di Maurizio Simoncelli, Carlo Mauceli, Antonio Mazzeo, Diego Cipriani e i portuali di Genova: quante e quali armi in Europa? Quale difesa europea, alla luce degli avvenimenti di queste settimane e della “bussola strategica” approvata dal Consiglio europeo in marzo per rafforzare la sicurezza e la difesa dell’UE nel prossimo decennio? Dalle armi tradizionali ai droni, dalla Nato alla cyberwar e alle cyberweapons: perché alle guerre ci si prepara su vari livelli, tutti altamente pericolosi per la nostra sicurezza.
Ma nelle pagine del numero vi è spazio per i migranti e le frontiere, con un articolo del Centro studi Idos, per il futuro con una riflessione di Luciano Canfora, per i Nudge e la relazione tra bambini e guerre, per la Parola come strumento inclusivo con un contributo della Fondazione Piccini, per il nucleare con Giorgio Ferrari che prosegue l’approfondimento pubblicato in marzo. E con tanto e tanti altri ancora. Per concludere con la vignetta di Mauro Biani.
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