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Rapporto su missione in Ucraina

Coordinatore Nazionale Norberto Julini

La missione di Pax Christi è stata avviata da me dopo aver ricevuto incarico da don Giovanni ed aver sentito Giampiero Cofano dell’associazione Papa Giovanni XXIII. Ho seguito in chat e zoom alcune fasi preparatorie evidenziando disponibilità di un pulmino a nove posti che va in Ucraina con farmaci e cibo e torna con 6 profughi, ospitabili in strutture fiorentine, in particolare era in evidenza la possibilità di recuperare 3 bambini oncologici e loro madri allocabili presso Istituto Mayer e Fondazione Tommasino Bacciotti, come riconfermato all’Assemblea di Fiesole.

Trovato l’equipaggio composto da Mimma, Riccardo e Francesco, la logistica successiva ha visto impegnato il Punto Pace di Firenze in particolare Mimma per cibo, Paola per farmaci, Gian Piero Luzzi per veicolo. Altri compiti indispensabili ha svolto la segreteria di Pax Christi con Barbara, coadiuvata per una parte anche da Giuliana.

Il veicolo non è stato facilmente trovato in Firenze, uno disponibile ha subito incidente alla vigilia: soluzione trovata a Bologna(!) con inevitabili complicazioni di orario consegna e scarico /carico. Sul pulmino c’era un carico di farmaci stimabili in circa 3000 euro, cifra solo in parte coperta da fondi degli aderenti pax christi; il resto offerto; come il cibo offerto da parrocchie fiorentine.

Il viaggio si era detto in dichiarazioni ufficiali doveva durare dall’1 al 3 aprile.
Nel frattempo le informazioni che dovevano accompagnare e tenere unita la carovana si facevano più scarse e talora confuse; alla fine il viaggio, salvo un primo raggruppamento alla frontiera di Gorizia, il pulmino di Pax Christi l’ha fatto da sé, come accaduto ad altri.

Viaggio estenuante con complicate operazioni alle frontiere.

Arrivo a Leopoli, in un seminario, accoglienza tiepida, scarico aiuti nel magazzino Caritas e Salesiani, successivo incontro/saluto con un funzionario del Comune di Leopoli, sparuta marcia pace alle ore 18 per vie di Leopoli fra gente ucraina che sembrava guardare con sorpresa e scarsa partecipazione ed approvazione. Così Emanuele Giordana a tal proposito:
“L’esperienza della marcia in Ucraina, che si è svolta sabato scorso a Leopoli, alla quale ho partecipato non è stata solo il tentativo di portare in quel Paese martoriato la parola pace. È stata l’occasione di una riflessione più profonda sulla difficoltà di affermare un principio: quello della superiorità della logica della pace su quella della guerra, l’unica che sembra in queste ore guadagnare sempre più terreno.

A Leopoli non è stato facile. Come si fa a spiegare a un aggredito che per combattere il suo aggressore non è con la logica delle armi che l’Europa può aiutare l’Ucraina? Non soltanto perché regalare armi significa gettare benzina sul fuoco, ma soprattutto perché non è con la guerra che la guerra si può fermare. Concetto difficile da digerire per un aggredito che certo preferirebbe cannoni e non fiori da infilare negli obici.”

E’ seguita visita alla stazione ferroviaria di Leopoli, dove alcuni della carovana hanno offerto “passaggi” a profughi.

Quando si è capito che la carovana avrebbe avuto date di rientro diverse da quelle programmate, l’equipaggio di Pax Christi ha ritenuto di non poter protrarre permanenza in Ucraina fino al punto da non poter essere a Firenze entro la notte fra domenica 3 e lunedì 4. Ha quindi iniziato il viaggio di rientro, senza trasporto profughi, salvo un trasporto da Ucraina a Polonia di 6 persone che avrebbero raggiunto loro parenti.  Altri esasperanti controlli alle frontiere e poi arrivo a Firenze alle ore 3 della notte del giorno 4 aprile.

 Rinvio per dettagli più precisi all’intervista di Mimma a Toscana Oggi del 7 aprile che allego.

La discussione fra noi, ha evidenziato e condiviso i punti critici sopra ricordati e, venendo alle conclusioni , ha ritenuto di sottoporre alla valutazione degli organi deliberativi di Pax Christi il seguente orientamento:

  1. destinare parte dei fondi raccolti fra i nostri aderenti alla Fondazione Tommasino Bacciotti di Firenze che sta offrendo ospitalità a bambini malati e loro madri, completando in tal modo la parte della nostra missione con una via meno disagevole per gli stessi bambini portati a Firenze per via aerea dal Comune stesso.
  2. Mantenere rapporti con la rete “Stop the War Now” in vista di una ulteriore missione autorevole, adeguatamente preparata ed ampiamente rappresentativa del mondo civile, politico, religioso, italiano (ed auspicabilmente internazionale) che abbia i presupposti dell’incontro e sostegno al pacifismo ucraino, dell’incontro ecumenico, della pressione per il cessate il fuoco. A tale missione si potranno destinare altra parte dei fondi raccolti da Pax Christi fra i propri aderenti per finanziare la nostra partecipazione.

Altre foto della missione sono disponibili a questo link.