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Oltre i pregiudizi. Inclusione delle persone Lgbt

Cammino sinodale. Lettera n. 2

Di seguito la sintesi del cammino sinodale nazionale (telematico) riguardante i credenti Lgbt+. E’ la sintesi di un testo più ampio e articolato che si può leggere in rete chiedendo a Mauro Castagnaro (marina.elena@libero.it), a Dea Santonico, a Mira Bozzini e che verrà pubblicato nel sito dei Viandanti e altrove. E’ in preparazione la seconda sintesi del cammino sull’ecumenismo che verrà inviata tra pochi giorni (s.p.).

Alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi – Alla Conferenza Episcopale Italiana
Carissimi fratelli vescovi, siamo una rete che riunisce più realtà della Chiesa italiana, nata per rispondere al vostro invito a percorrere insieme un cammino sinodale. In questo ultimo periodo ci siamo confrontati sulla realtà che vivono nella Chiesa e nella società le persone LGBT, partendo dalle loro testimonianze e da tre dei nuclei tematici proposti nel documento preparatorio del Sinodo universale: Compagni di viaggio – Ascolto – Formarsi alla sinodalità. Questa pagina è una sintesi del documento che la accompagna, attraverso il quale abbiamo voluto condividere con voi i pensieri emersi e ancor più le emozioni che abbiamo vissuto in questo nostro percorso, emozioni che una sintesi, per sua natura, non riesce ad esprimere. Quando in ballo ci sono vissuti ed emozioni è facile andare “fuori tema” rispetto agli obiettivi inziali, ci scuserete quindi se il nostro confronto, partito dai nuclei tematici da voi proposti, è andato oltre e contiamo che voi possiate accoglierlo così come è emerso dal nostro cammino, che ambiamo definire davvero sinodale.
Ecco quindi di seguito i punti principali emersi. • Sul tema LGBT c’è un grande bisogno nella Chiesa di formazione degli operatori pastorali e di tutta la comunità dei credenti. L’approfondimento e la conoscenza delle persone, delle loro vite, dei loro amori è la strada per superare pregiudizi e stereotipi e per arrivare ad una piena inclusione. • Insieme a quei vescovi che si sono espressi in disaccordo rispetto al Responsum della CDF del febbraio 2021, che nega la benedizione alle coppie omosessuali, c’è una gran parte del Popolo di Dio, laiche e laici, presbiteri, religiose e religiosi, che crede sia tempo che le coppie che vogliano celebrare il proprio amore e assumere l’impegno reciproco a una relazione stabile davanti alla propria comunità cristiana possano da essa ricevere una benedizione della loro unione. Se Gesù ci invita a benedire persino coloro che maledicono (Lc 6,28), con quale potere possiamo negare la benedizione a chi si ama? • Guardando a ciò che è successo negli ultimi anni, va preso atto che nella pastorale si è fatto un passo avanti, ma questo non basta: c’è bisogno di cambiare la dottrina. Non considerare le nuove conoscenze che oggi abbiamo, anche grazie ai progressi della scienza, e seguitare a parlare nel catechismo di “atti di omosessualità intrinsecamente disordinati”, non trova giustificazioni, fa violenza sulle persone, le incolpa per ciò che sono, le umilia e tradisce il messaggio di amore e misericordia di Gesù. Non ci sono gli “atti”, ci sono le persone con la loro dignità, i loro amori e la loro sessualità, dono di Dio. • Chiudiamo con la speranza che la Chiesa chieda perdono alle persone LGBT per i carichi inauditi di sofferenza che ha posto sulle loro spalle. Ora, sperando che il tempo non sia già scaduto.
22 febbraio 2022
Adista, Associazione Comunità Emmaus, Cammini di Speranza, CIF – Centro italiano femminile, Cipax – Centro interconfessionale per la Pace, Comunità cristiane di base, Coordinamento 9 marzo – Milano, Coordinamento Teologhe Italiane, C3Dem (Costituzione, Concilio e Cittadinanza – Per una rete tra cattolici e democratici), Donne per la Chiesa, Fraternità Arché, Gruppo Decapoli, Gruppo Il Faro, La Tenda di Gionata, Noi siamo Chiesa, Noi siamo il cambiamento, Pax Christi, Per una Chiesa diversa, Ponti da costruire, Pretioperai, Pro Civitate Christiana, Progetto adulti cristiani LGBTProgetto giovani cristiani, 3Volte genitori, Viandanti