Un video di 40′ che documenta quanto abbiamo vissuto a Genova sabato 2 aprile. Un appuntamento importante, bello, vivo, molto partecipato. Una proposta che era nata dopo la marcia e Savona e che si vuole cercare di continuare in altri porti coinvolti nel traffico di armi.
Per dire no alla guerra, soprattutto accanto ai portuali che lavorano nel porto di Genova, che dal 2019 si rifiutano di caricare sulle navi le armi. Non vogliono con il loro lavoro collaborare alla guerra.
Come si vede nel video, l’iniziativa era promossa da tantissime associazioni, quasi una trentina, di ogni ispirazione, religiose e laiche. In contemporanea a Leopoli era arrivata la Carovana della Pace. Per dire no alla guerra, dentro la guerra, per ribadire umanità, vicinanza alla popolazione civile e l’impegno a cercare vie di pace, non di guerra. C’erano anche i vescovi di Savona (dove si era svolta la marcia del 31 dicembre) e di Genova, con i saluti giunti dal vescovo Presidente di Pax Christi e dal vescovo Presidente della Commissione CEI Giustizia e pace. Un popolo davvero molto diverso, ma unito per dire sì alla pace e no alla collaborazione con la guerra.
L’ultimo momento del pomeriggio, non documentato nel video, è stata la consegna di una lettera alla Autorità Portuale in cui si chiede il rispetto della legge 185/90 e un incontro al tavolo per affrontare la situazione delle armi nel porto. Incontro richiesto da anni, e ancora mai realizzato.