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La costruzione della Pace discussa, ma agita in un convegno di Pax Christi

Nei giorni 5 e 6 Marzo si è tenuto presso la Casa per la Pace del movimento Pax Christi Italia, nel territorio di Impruneta (FI), un convegno organizzato dal Coordinamento Centro dello stesso movimento. Titolo: “La costruzione della pace attraverso il disarmo, la finanza, l’ambiente, e la spiritualità”. Ottima la partecipazione, oltre i confini del centro Italia.

Ideato nei mesi precedenti, il convegno è divenuto di stringente attualità per la guerra Russia – Ucraina entrata nel cuore dell’Europa. Il desiderio, fornire una chiave di lettura cristiana in cui il termine “pace”, declinato con equilibrio e decisione, divenga l’unica soluzione alla devastazione disumanizzante della guerra e alle polarizzazioni ideologiche che essa comporta. Lo spirito, il forte richiamo alla “convivialità delle differenze”, che superi esasperati nazionalismi identitari, affermata dal vescovo don Tonino Bello, il presidente di Pax Christi che nel 1992 andò a Sarajevo per la storica marcia della pace che cercò di fermare la guerra incipiente.

Giusto, in una situazione di rischio di terza guerra mondiale nucleare, sottolineare la campagna “Italia ripensaci” della Rete italiana per il disarmo per la messa al bando di tutte le armi atomiche e contro la decisione italiana di non ratificare il trattato per la non proliferazione di tali armi.

Corretto evidenziare come prima ancora che la guerra con le armi vi è la guerra finanziaria: in un mondo governato sostanzialmente dalla grande finanza, tale guerra acuisce le disuguaglianze sociali colpendo la base popolare e lasciando indenni le gerarchie al potere.

Tuttavia è necessario dare concretezza. Ridefinendo il rapporto tra democrazia e partecipazione, coinvolgimento maggiormente le istituzioni locali, le prime della catena del processo democratico. Ricercando sempre nuovi metodi nel campo della nonviolenza da attuare grazie a una capillare educazione. Perché la pace parte dal quotidiano. E inizia da una nuova ridefinizione della relazione con l’ambiente. Relazione non più di dominio ma di comprensione dell’appartenenza della specie umana alla Natura, come sottolineato dall’enciclica “Laudato sì” di papa Francesco, un inno all’ecologia integrale incardinata sulla sobrietà. Una risposta al grido di una Terra sofferente per le azioni umane.

Infine, fondamentale il dialogo. Il dialogo è la misura della pace dice Tommaso d’Aquino. Diventa fondamentale porsi in ascolto, comprendendo come la nostra visione non sia un assoluto. Ma una possibilità fra altre.

Giusi D’Urso