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A Catania, tappa del Nazra Festival Palestinese

Si è svolta a Catania, il 22 dicembre scorso, una tappa del del Nazra Palestine Short Film Festival 2021, grazie alla collaborazione con il Cinestudio del cinema King. L’evento è stato organizzato dal Punto pace Pax Christi di Catania, da Libera Catania e da Assopace Palestina.

Sono stati proiettati cinque cortometraggi palestinesi, tutti davvero belli, il cui denominatore comune può essere riconosciuto nel tentativo di costruire occasioni di resistenza nonviolenta alle sopraffazioni del Paese occupante. I nostri protagonisti, bambini intraprendenti, adolescenti con l’amore per il teatro, donne dallo sguardo indipendente, famiglie cui viene negato il diritto alle piccole felicità, giovani disabili che non si arrendono, ci dicono quanto sia difficile la situazione in Cisgiordania e a Gaza, ma nello stesso tempo ci confermano che la voglia di resistenza non si è ancora spenta.

In The Present, una bambina è felice ed orgogliosa di poter accompagnare papà a fare la spesa. In realtà c’è anche da acquistare un regalo per la mamma, un nuovo frigorifero che avrà un ruolo chiave nel finale. Il film ci mostra l’impossibilità di essere normali di una famiglia palestinese di fronte alla negazione della libertà di movimento.

Una giovane del campo profughi di Jabaliya (striscia di Gaza) ci guida nelle fasi di realizzazione dello spettacolo teatrale tratto dalla realtà, nel film documentario A Play Before the Bombs. Anche in questo caso il finale è tragico, con l’annientamento fisico di un luogo dove si faceva cultura.

Protagoniste del terzo corto, Tears of Roses, sono tre donneche si recano tutti i Venerdì alla Grande Marcia del Ritorno presso Khan Younis (ancora striscia di Gaza) per protestare contro le violenze israeliane e per dare una mano a curare i feriti. Donne che riescono ancora a sorridere, dopo il pianto per la perdita dei loro cari, per non arrendersi, per continuare a sperare.

Un’altra famiglia alla quale viene impedito di essere felice è quella di Hajez. Il racconto è basato su una storia vera, ricostruita con semplicità e tenerezza nella prima parte, quando la famiglia (papà, mamma e due figli maschi) si prepara a visitare un parco di divertimenti. Deve però fermarsi ad un checkpoint (l’ “hajez” del titolo, in arabo), dove la tragedia arriva improvvisa.

L’ultimo corto ci trasmette l’ottimismo di chi vuol continuare ad ogni costo. E’ il caso della squadra di calcio amputati della striscia di Gaza, che in Francia disputa una partita con la Nazionale amputati francese. Il documentario, Gaza, one football one leg, è l’occasione per conoscere le storie di questi ragazzi coraggiosi, privi di pietismi autocompiaciuti, contenti della loro esperienza e mai rassegnati ad una condizione causata dalle violenze dell’esercito occupante.

Se il bilancio cinematografico è molto soddisfacente, resta comunque un sapore amaro,

nel sentirci sopraffatti da violenze, occupazioni, negazioni dei più semplici diritti umani ai quali rischiamo di abituarci come ad un cliché. Per evitare che ciò accada, è necessario che tutti torniamo a scandalizzarci, a voler capire, a voler intervenire sul corso di una storia che non vogliamo subire.

Punto pace Pax Christi di Catania

Libera Catania