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Campagna “liberiamo l’acqua dalla borsa”

Nel mese scorso Pax Christi ha aderito alla campagna “Liberiamo l’acqua dalla borsa”.

Della campagna fanno parte oltre lo storico Forum italiano dei movimenti dell’acqua che preparò la strada al referendum sull’acqua del 2011, Agorà degli abitanti della terra; Associazione Monastero del Bene Comune, Associazione Laudato si’ – Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale, Cevi Udine, Comitato Milanese Acqua Pubblica, Emmaus Italia, Laudato sii, Mamme No Pfas, Movimento Blu e Radio Itineraria. Ma le adesioni sono in continua evoluzione.

Il movimento è nato a seguito del fatto che il 7 dicembre dello scorso anno per la prima volta l’acqua è stata quotata in borsa. Ciò è accaduto nella Borsa di Chicago, su iniziativa del più potente fondo d’investimento speculativo mondiale, il Black Rock che ha fatto sì che l’acqua diventasse, come materia prima, oggetto di transazioni finanziarie speculative.

Ma oltre l’aspetto tecnico tutto ciò rappresenta uno scandalo, se pensiamo che ancora 2,2 milioni di persone non hanno ancora un accesso minimo vitale all’acqua potabile e 3,4 miliardi non dispongono di servizi igienici di base. La finanza interviene per salvaguardare e mettere come priorità solo il mercato e il profitto: per governare la penuria idrica ed assicurarsi così, grazie ad un prezzo speculativo, anzitutto la disponibilità dell’acqua alle imprese private grandi utilizzatrici di questo bene. Questo utilizzo dell’acqua nel settore industriale/agroalimentare ha già creato e continua a creare problemi non solo di scarsità, ma anche di inquinamento delle acque che negli anni è sempre aumentato. Il rapporto Ispra 2020 riporta che 299 agrotossici sono stati rilevati nel 77,3% delle acque superficiali e nel 32,2% delle acque di profondità. Ciò riprende un principio della campagna “No al principio chi inquina paga, sì al principio è vietato inquinare”. Un altro punto essenziale è che la scarsità di acqua provocherà conflitti ambientali in tutto il Mondo, infatti l’acqua diventerà l’oggetto di ulteriori guerre per accaparrarsi questo “oro blu”.  A pagarne le conseguenze saranno milioni e milioni di impoveriti.   

Come Pax Christi abbiamo come riferimento ciò che Papa Francesco ha scritto nella Laudato sì parlando dell’acqua come “diritto alla vita” e come diritto umano primario. La Laudato sì ci ricorda che è urgente una “nuova solidarietà universale” tra persone e beni naturali secondo un principio di giustizia verso le future generazioni. Ci ricorda che tutto è interconnesso e che esiste un forte legame tra ecologie sociali, umane, economiche, culturali e ambientali (documento “Aqua fons vitae”).

Per firmare la petizione

https://www.change.org/p/liberiamo-l-acqua-vogliamo-l-acqua-bene-comune-pubblico-mondiale-e-fuori-dalla-borsa

Per ascoltare il podcast (il volo del bruco) della diretta delle manifestazioni del 9 dicembre promosse dalle realtà aderenti alla campagna www.radioitineraria.it