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LIBERIAMO L’ACQUA DALLA BORSA

Giovedì 9 DICEMBRE alle ore 11:00, in diretta su Radio Itineraria, insieme ai nostri corrispondenti da Roma – Piazza Montecitorio (Luca Santangelo e Eleonora De Giovanni) e collegati con Luca Cecchi da Milano – Piazza Affari, approfondiremo questo TRISTE primo anniversario della quotazione in Borsa dell’acqua. La giornalista Giada Santana collegata da Parigi riporterà ai nostri ascoltatori le voci degli attivisti che danno vita alle manifestazioni di protesta in Francia, Belgio e Canada.

Il 7 dicembre 2020, infattiper la prima volta nella storia l’acqua è stata quotata in Borsa da parte della Chicago Mercantile Exchange (CME), diventando un vero e proprio “avere finanziario”.

Ora si può scommettere sul suo valore futuro, proprio come si fa con il petrolio e con l’oro.

In questo modo un bene essenziale alla vita, un diritto umano, diventa uno strumento al servizio del profitto speculativo.

L’ACQUA DEVE ESSERE UN DIRITTO GRATUITO, FUORI DAL MERCATO!

Scommettere sul “valore finanziario” dell’acqua significa scommettere sulla vita. La quotazione dell’acqua in Borsa servirà solamente a remunerare i grandi capitali dei grandi speculatori. Così facendo l’accesso all’acqua diventerà un privilegio destinato solo a coloro che se lo potranno permettere. La messa in Borsa della risorsa idrica rafforzerà la tendenza in corso a dare la priorità all’uso dell’acqua per l’economia rispetto all’uso dell’acqua per la vita, per bere e per l’igiene.

Fermiamoli ora prima che sia troppo tardi!

9 DICEMBRE 2021 ORE 10.30 SIT-IN a PIAZZA AFFARI – MILANO

e ORE 11.00 SIT-IN a PIAZZA MONTECITORIO – ROMA

Materiale didattico per Educazione Civica

ASCOLTA IL PODCAST DELLA TRASMISSIONE PREPARATORIA CON LE SCUOLE SECONDARIE del 9 novembre scorso. Clicca qui: https://www.spreaker.com/episode/47388697 

ASCOLTA IN DIRETTA LO “SPECIALE” del VOLO DEL BRUCO “LIBERIAMO L’ACQUA DALLA BORSAdi giovedì 9 Dicembre alle ore 11:00, su Radio Itineraria. www.radioitineraria.it

SCARICA LA BROCHURE PER GLI STUDENTI: clicca qui


Quando l’ultima goccia avrà il valore finanziario più alto mai raggiunto, cosa berremo, cosa coltiveremo?

In occasione del triste anniversario della quotazione in borsa dell’acqua, il 7 e il 9 dicembre una grande mobilitazione globale si batterà per la liberazione del bene idrico dalla Borsa: da Bruxelles a Milano, passando per Roma, Rio de Janeiro, Rosario in Argentina, la Patagonia cilena, Parigi, il Canada.

In alcune città come Milano, Montreal, Parigi saranno denunciati come predatori della vita soprattutto i gruppi economici e finanziari che hanno deciso la messa dell’acqua in Borsa. Scarsità per taluni e ricchezza per altri secondo il dogma liberista.

La finanza è prontamente intervenuta allo scopo di “governare” la penuria idrica, assicurando alle imprese grandi utilizzatrici d’acqua la disponibilità della stessa ad un prezzo stabilito dalla speculazione. L’arroganza dei potentati economici ha oltrepassato ogni limite.

In città come Roma, Parigi e Bruxelles, la denuncia riguarderà i poteri pubblici, responsabili di aver lasciato fare, di essere rimasti in silenzio. Perché non sono intervenuti e non hanno bloccato la messa dell’acqua in Borsa?

A Roma una delegazione dei Movimenti promotori consegnerà, ai presidenti della Camera e del Senato, una lettera pubblica di denuncia dell’inaccettabile silenzio e della mancata difesa del bene comune vitale che è l’acqua e del diritto alla vita di tutti gli abitanti e di tutti gli esseri viventi della Terra. Non c’è nessun pianeta B.

LIBERIAMO L’ACQUA

VOGLIAMO L’ACQUA BENE COMUNE PUBBLICO MONDIALE E FUORI DALLA BORSA!

Manifestazioni in diversi Paesi del mondo:

Parigi: sit-in di fronte alla Borsa il 7 Dicembre alle ore 11:00. Sono previsti 16 interventi in rappresentanza di altrettante associazioni più quelli di due-tre deputati delle forze progressiste.

Montréal: manifestazione davanti alla Borsa, avenue des Canadiens-de-Montréal, il 7 Dicembre alle 12:00 organizzata da Eau Secours.

Bruxelles: in Place de Luxembourg, davanti alla sede del parlamento europeo, il 7 Dicembre dalle 11:00, si inizierà con l’esposizione della statua della Spoliazione, simbolo della campagna internazionale, al centro della piazza. Un palco coperto sarà disponibile per interventi politici di deputati del gruppo The Left e dei Verdi e per le esibizioni artistiche. ed atti artistici.

Roma: sit-in in Piazza Montecitorio, di fronte al Parlamento, il 9 Dicembre, a partire dalle ore 11:00, con consegna, ai presidenti della Camera e del Senato, del documento pubblico, sottoscritto da molte realtà sociali, di denuncia dell’inaccettabile silenzio e della mancata difesa del bene comune vitale che è l’acqua e del diritto alla vita di tutti gli abitanti e gli esseri viventi della Terra.

Milano: sit-in che si terrà il 9 dicembre alle ore 10.30 in piazza Affari, davanti alla Borsa, che verrà circondata di secchi d’acqua, per informare i cittadini e denunciare l’operato del mondo economico e finanziario contrario ai diritti dei cittadini e della natura.

LIBERIAMO L’ACQUA – VOGLIAMO L’ACQUA BENE COMUNE PUBBLICO MONDIALE E FUORI DALLA BORSA!

FIRMA anche TU la Petizione su Change.org!  Arriviamo a 50.000 firme…  https://www.change.org/p/liberiamo-l-acqua-vogliamo-l-acqua-bene-comune-pubblico-mondiale-e-fuori-dalla-borsa


Elena Mazzoni ha lanciato questa petizione diretta a Mario Draghi, Presidente del Consiglio dei Ministri

Il 7 dicembre 2020 l’acqua è stata quotata nella Borsa di Chicago, su iniziativa del più potente fondo d’investimento speculativo mondiale, il Black Rock, suscitando forti reazioni di opposizione e di critica in tutto il mondo, l’Associazione Internazionale “Agorà degli Abitanti della Terra”, con sede in Belgio, ha lanciato la campagna “Liberiamo l’acqua dalla Borsa” in Argentina, Belgio, Brasile, Cile, Francia, Italia, Québec, con il progetto di allargarla sempre di più ed il Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua aveva lanciato una petizione di successo.

Il 25 ottobre scorso, proseguendo nella linea imposta dal BlackRock, la Borsa di New York ha deciso di aprire una nuova classe di attivi finanziari, gestiti da una nuova categoria d’imprese le “Natural Assets Companies” (NAC), una vera e propria monetizzazione generale della natura sotto tutela della Borsa, per comprarsi pezzi di Pianeta da cui estrarre profitti. Se questa appropriazione finanziaria privata della natura non sarà arrestata, l’acqua e l’insieme del mondo naturale, saranno totalmente, in pochi anni, nelle mani di ristretti gruppi finanziari.

Dalla messa dell’acqua in Borsa, che ha sancito la finanziarizzazione di un bene essenziale e drammaticamente scarso, assoggettandone la disponibilità alla logica di mercato e di profitto, nulla è cambiato e nessun passo indietro è stato compiuto.

Scarsità per taluni, è ricchezza per altri secondo il dogma liberista.

Nel mentre 2,2 miliardi di persone non hanno ancora un accesso minimo vitale all’acqua potabile e 3,4 miliardi non dispongono di servizi igienici di base, cosa fa la finanza? Interviene pesantemente per “governare” la penuria idrica ed assicurare così, grazie ad un prezzo speculativo, anzitutto la disponibilità dell’acqua alle imprese private grandi utilizzatrici e produttrici di profitto. Uno scandalo!

Sottoporre l’acqua alla speculazione finanziaria apre a scenari ancora peggiori che, inevitabilmente, porteranno all’emarginazione di territori, popolazioni, piccoli agricoltori e piccole imprese, aggravando la crisi globale ecosistemica, climatica, economica, sociale e sanitaria.

E’ urgente una svolta globale innovativa in tutela dell’acqua e dell’ambiente ed in difesa beni comuni della Terra essenziali per la vita di tutti,.

Per il Relatore Onu Arrojo-Agudo, la crisi dell’acqua trae origine da due fallimenti:

• Il primo è l’insostenibilità che abbiamo determinato a danno dei nostri ecosistemi acquatici, trasformando l’acqua nel più pericoloso vettore di malattie e morte mai conosciuto al mondo.

• Il secondo ha a che fare con le diseguaglianze e la povertà, prodotte da un sistema socio-economico “immorale” che ha privatizzato e sottomesso tutto alle sragionevoli ed inumane “leggi del mercato” e della speculazione borsistica (le leggi del più forte).

L’acqua è la madre di tutti i diritti: la sua quotazione in borsa renderà vana, nei fatti, la fondamentale risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 2010 sul diritto universale all’acqua. Inoltre, nel nostro paese rappresenterà un ulteriore schiaffo al voto di 27 milioni di cittadine/i italiane/i che nel 2011 si espressero nel referendum dicendo che l’acqua doveva uscire dal mercato e che non si poteva fare profitto su questo bene.

Per questo esigiamo dai poteri pubblici italiani, decisioni prioritarie

1. Che vengano immediatamente vietate le transazioni finanziarie sull’acqua;

2. Il divieto alle società di gestione dei servizi idrici di essere quotate in Borsa: zero Borsa per l’acqua bene comune e servizio pubblico mondiale;

3. Che si rigetti la monetizzazione della natura e venga riconosciuto il diritto dei fiumi, mari, laghi, ghiacciai e loro ecosistemi, di esistere in quanto tali, come beni universali della vita. Il valore della vita non è il prezzo;

4. Che venga formalmente stralciato l’art. 6 dal Ddl Concorrenza che mette in discussione alla base la funzione pubblica e sociale dei Comuni, costringendoli di fatto al ruolo di enti unicamente deputati a mettere sul mercato i servizi pubblici di propria titolarità, con grave pregiudizio dei propri doveri di garanti dei diritti della comunità di riferimento;

5. Che si sleghi l’agroalimentare dalla logica del profitto, incentivando le produzioni vegetali e locali che abbisognano di meno acqua rispetto a quelle zootecniche e favorendo così un utilizzo razionale e responsabile delle risorse idriche a fini alimentari.

In aggiunta, invitiamo i cittadini ad agire affinché:

• il principio “chi inquina paga” venga sostituito dal principio “è vietato inquinare”;

• si crei il Consiglio mondiale dei cittadini per la comune sicurezza idrica della Terra e la costituzione dell’Assemblea Mondiale dell’Acqua;

• siano intraprese azioni legali contro gli Stati che non salvaguardano e non garantiscono la rigenerazione delle acque, della vita, e lasciano alla monetizzazione della natura l’impostura della protezione del mondo naturale;

• venga messa fine al Capitalismo predatorio di terre ed altre risorse del pianeta;

• Che venga promosso, anche in concorso con gli enti locali, l’avvio di una discussione pubblica sul ruolo dei Comuni, dei servizi pubblici, dei beni comuni e della democrazia di prossimità dentro un contesto di ripensamento del modello sociale dettato dalla necessità di affrontare la diseguaglianza sociale e la crisi climatica, evidenziate dalla pandemia;

• Nuova tariffazione dei servizi idrici: la tariffa non deve prevedere profitti né remunerazione del capitale in alcuna forma. Garantire ad ogni cittadino il quantitativo minimo vitale (50 l/g/ab) stabilendo che sia a carico della fiscalità generale. L‘acqua è da tempo ridotta a merce e ora è trattata come un avere finanziario su cui speculare.

NON DOBBIAMO ABBANDONARE LA CENTRALITA’ DEI DIRITTI UNIVERSALI, DELLA GIUSTIZIA, DEL BENESSERE PER TUTTI E TUTTE.

La campagna internazionale è promossa in Italia da Agorà degli Abitanti della Terra-Laudato Sì-Costituzione Beni Comuni-Pax Christi-Monastero del bene comune-Mamme No Pfas-Emmaus Italia-Movimento Blu-Transform! Italia-Animal Save Italia-Radio Itineraria-Comitato Promotore Marcia PerugiAssisi-Fondazione Univerde. (adesioni in continuo aggiornamento). Con il sostegno in Italia del PRC-Sinistra Europea.

fonte Itineraria.it