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Di pane e non di fucili abbiamo bisogno

In questi giorni, i giorni del corona virus, pensando agli eventi così drammatici e luttuosi, ma anche ai tanti episodi non dico di gioia, ma di altruismo e di solidarietà, spesso mi è venuto in mente l’incipit della GAUDIUM ET SPES, del Vaticano II. “La gioia e la speranza (gaudium et spes), il lutto e l’angoscia (luctus et angor) di questa nostra umanità, dei poveri e degli afflitti soprattutto, costituiscono la gioia e la speranza, il lutto e l’angoscia dei discepoli di Cristo”. Vorrei ancora una volta, a nome mio personale e di Pax Christi tutta, esprimere vicinanza di preghiera e di affetto ai contagiati, a coloro che sono morti , ai guariti di questo terribile contagio e a quanti si sono presi cura di loro come medici e infermieri. Ma allo sguardo preoccupato di PX non sono sfuggite le invocazioni di aiuto e di solidarietà pervenute dal mondo del lavoro, soprattutto le voci di quanti invocavano che nel mondo, e quindi non solo in Italia, si fermassero anche le fabbriche delle armi. Voci nel deserto, purtroppo, perché questa domanda non avrebbe trovato accoglienza in Europa, come in Cina o in America. Fabbriche chiuse, ma non quelle per la produzione delle armi! E, contemporaneamente, per arginare l’espandersi del Covid 19 non c’erano posti letto, né terapie intensive, né dispositivi per la protezione individuale ecc. ecc. Anche il Papa, dando supporto e voce a queste istanze, sia la notte della Veglia della Risurrezione e sia alla recita della preghiera mariana della benedizione Urbi et Orbi, non ha avuto molte (diciamo così…) espressioni di condivisione. “Di pane e non di fucili abbiamo bisogno”. E proprio per il mese di maggio che sta per iniziare, Papa Francesco ha voluto offrire due preghiere a Maria. Nella seconda tra l’altro si legge: “Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.” Intanto Pax Christi il 20 aprile u.s. non poteva non ricordarsi del 27° dalla morte di + don Tonino Bello. Abbiamo fatto una diretta FB, inaugurando anche questo modo nuovo di comunicare, che speriamo proseguirà con l’impegno di diverse persone che hanno dato la propria disponibilità. Don Tonino ci accompagni con il suo e nostro appassionato impegno per la Pace. Un impegno che ci vedrà sempre “…in piedi, costruttori di Pace!”