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“Costituzione: Cittadinanza Partecipante”

Scrittura collettiva dei partecipanti alla Route Montesole – Barbiana di Pax Christi.

Il cammino conduce, anche attraverso uno sforzo mentale e fisico, a trasformare il proprio modo di pensare e di agire. Consideriamo ogni trasformazione un arricchimento culturale che ci aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza, con lo studio e l’esperienza (direttamente relazionate), nella specificità di ciascun essere umano.

Educarsi nel e con il cammino richiede a volte una leggerezza di pensiero come leggero è il tocco della carezza che sfiora e non si appropria, riconosce senza oggettivare o estraniare. Educarsi nel e con il cammino significa appoggiare i propri piedi sulle orme di altri viandanti di cui amiamo fare memoria.

In questa Route in particolare abbiamo camminato sui passi dei martiri di Monte Sole, sulla vita spezzata di tanti giovani tedeschi e sulla scuola di libertà di don Milani.

La memoria ci può aiutare a comprendere gli eventi del passato entrando in empatia con i suoi protagonisti. Un vero cittadino, per essere definito tale, deve essere informato riguardo quel che accade e questo è dato solo da una informazione completa, senza censure.

Per una cittadinanza attiva efficace è importante una prospettiva che sappia coniugare insieme la dimensione locale e quella globale e che potremmo definire glocale.

Riteniamo che un cittadino partecipante debba presentare e perseguire i seguenti valori:

passione, responsabilità, partecipazione, indignazione, condivisione, onestà, coerenza alla Costituzione.

La passione è l’amore che genera il cambiamento e permette di battersi e perseverare nel bene comune e nell’applicazione dei principi della Costituzione.

La partecipazione è il sentirsi parte del progetto costituzionale, il quale indirizza il cittadino nella sua azione vivendo la Costituzione da protagonista.

Nel valore dell’onestà rientra la coerenza alla Costituzione, che è da intendersi non solo come strumento ideale, ma come reale principio di vita.

Infine l’indignazione è condizione necessaria per portare avanti la battaglia di cambiamento.

Noi cittadini siamo inseriti in comunità. La comunità è formata da persone con progetti di vita e scelte proprie. È importante nella comunità lasciare e favorire la libertà di perseguire la propria felicità. Ciò può suscitare dei conflitti. La comunità si impegna a convivere e a trovare nel confronto i metodi nonviolenti per superare in modo inclusivo i conflitti che sorgono.

Nella società si formano comunità in differenti ambiti. Caratteristiche della comunità sono la cooperazione e la solidarietà. Cooperazione intesa come accordo per il raggiungimento di fini comuni e bene comune e solidarietà come bisogno di vivere e relazionarsi con l’altro per migliorare la qualità della vita.

Ognuno di noi può trovare mille campi nei quali impegnarsi per il bene comune. Tocca a noi prima di tutto. È a noi che viene chiesto di cambiare e di impegnarci. Per fare questo occorre un atteggiamento coraggioso. Il coraggio è la virtù che permette di andare fino in fondo alle cose in cui si crede, anche dicendo no a ordini che fanno violenza alla nostra coscienza. Restiamo comunque consapevoli che il cambiamento sociale prevede piccoli passi, come abbiamo sperimentato nella nostra route, quando per arrivare insieme nello stesso posto, qualcuno doveva sforzarsi di aumentare il passo, altri di rallentarlo. Possiamo incontrare delle difficoltà, ma la forza di volontà può aiutarci ad essere costanti e perseveranti nel realizzare il cambiamento.

L’apertura è l’atteggiamento di accoglienza verso l’alterità di piena disponibilità al confronto. Per alterità si intendono le persone, le idee, le proposte, le situazioni che sono nuove e/o diverse. Nella pratica della relazione con l’alterità, l’apertura richiede di essere tradotta in metodo.

Un esempio possibile è il metodo che prevede:

§         Confronto pacato

§         Esame obiettivo delle alternative

§         Momento di riflessione personale nel merito della scelta da effettuare

§         Scelta conclusiva dell’opzione più inclusiva

(metodo rielaborato durante la route a partire dalla pratica gesuitica del discernimento)

Il raggiungimento di una tra le diverse alternative porta ad un reciproco arricchimento che, manifestandosi in un cambiamento, genera il “passo avanti”.

I partecipanti alla route 2011 – 30 luglio 2011