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Inaccettabile!

Care e cari,

abbiamo appena concluso il Consiglio Nazionale alla nostra Casa per la pace di Firenze. Prima di tutto vorrei però condividere con voi la mia indignazione di fronte a quanto sta succedendo in questi giorni, con la nave Sea Watch, a cui è vietato l’ingresso nel porto di Lampedusa, con a bordo 42 migranti. Il Parroco di Lampedusa, don Carmelo La Magra, dorme sul Sagrato della chiesa fino a quando i profughi non scenderanno a terra in un porto sicuro. E il ministro degli interni gli ha risposto in tono irrisorio “Dorma bene!”.

Il Vescovo di Torino, Mons. Nosiglia ha dato la disponibilità ad accogliere senza alcun onere per lo Stato le persone a bordo della nave, e il ministro degli Interni gli ha risposto: “Caro Vescovo, penso che Lei potrà destinare i soldi della Diocesi per aiutare 43 Italiani in difficoltà. Per chi non rispetta la legge i nostri porti sono chiusi”.

Sono parole inaccettabili! Bene ha scritto il direttore di Avvenire, parlando di imprudenza, impudenza e arroganza!

Come già detto più volte “io non ci sto!”. “Noi non ci stiamo!”

Ringrazio il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, ed esprimo vicinanza e piena solidarietà al parroco di Lampedusa e al vescovo di Torino.

Come vi dicevo abbiamo avuto il nostro consiglio nazionale a Firenze. Dove abbiamo cercato di confrontarci sul coinvolgimento sempre maggiore dei vari punti pace, che stanno lavorando su diversi temi. Con la bella notizia di alcuni nuovi punti pace che stanno nascendo. Abbiamo ricordato con affetto e riconoscenza la nostra Aurelia Giudice, di Sondrio, i cui funerali sono stati celebrati lo scorso 13 giugno. Lei ha amato molto, la sua famiglia, la pace e Pax Christi.

Voglio anche ricordare i due recenti interventi di papa Francesco.

Il primo, a Napoli, pochi giorni fa, in cui invitava i teologi a riflettere sulla teologia della pace e sulla teologia dell’accoglienza. Ciò significa che da ogni elaborazione teologica nasce un orientamento per far camminare il vangelo nella storia.

L’altro intervento, il 10 giugno scorso, quando Francesco disse: “Tante volte penso all’ira di Dio che si scatenerà con quelli responsabili dei paesi che parlano di pace e vendono le armi per fare queste guerre: questa è ipocrisia, è un peccato”. In quella occasione ha annunciato anche il suo viaggio in Iraq l’anno prossimo.

Questo non può che rafforzare e rendere più convinto il nostro impegno a non tacere di fronte a tutto ciò che continuamente si ripete: armi all’Arabia Saudita che bombarda lo Yemen, RWM, F35, Robot Killer, armi nucleari, armi leggere e quant’altro… Le tragedie in Congo e in tanti altri Paesi.

Con all’orizzonte le folli minacce di guerra da parte di Trump contro l’Iran.

Noi non arretriamo nel nostro impegno di educazione, formazione, informazione e controinformazione.
Molte voci, per fortuna, si levano in questa direzione, contro la follia della guerra e delle armi. Insieme non possiamo accettare queste logiche che non hanno nulla di umano. E lo facciamo ricordando anche d. Lorenzo Milani, in questi giorni vicini all’anniversario della sua morte, il 26 giugno 1967.

In questi giorni ci sarà a Bruxelles l’incontro con i delegati di tutte le sezioni nazionali di Pax Christi, con l’elezione dei due nuovi co-Presidenti e del nuovo Consiglio Internazionale. Auguriamo un buon lavoro ispirato dallo Spirito Santo.

Vi saluto, mentre mi preparo a partire, ai primi di Luglio, per una esperienza missionaria in Madagascar. A tutte e tutti voi un buon lavoro con le varie attività estive per la pace.

+ Giovanni Ricchiuti, Presidente Pax Christi