Sabato 18 febbraio, nel Parco della Valle dei Templi di Agrigento, si è svolto il convegno di Pax Christi “Educarsi per educare alla pace”, organizzato dal punto pace di Palma di Montechiaro guidato da don Fabio Maiorana, con la partecipazione del cardinale Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento e presidente della Caritas, del presidente di Pax Christi mons. Giovanni Ricchiuti, vescovo di Gravina, Altamura e Acquaviva delle Fonti, dei punti pace di Catania e di Ragusa.
L’incontro, con l’attenta moderazione di Giuseppe Vella, è stato una grande occasione per il rilancio delle tematiche della pace nel territorio e per la collaborazione tra Pax Christi e Caritas.
Dopo un iniziale momento di preghiera, nel suo cordiale intervento di benvenuto il cardinale Montenegro ha sottolineato come la parola PACE possa essere utilizzata come l’acronimo di Perseveranza, Amore, Costruzione della convivialità ed Esodo, dato che gli operatori di pace sono chiamati ad agire “in uscita”, verso gli altri.
Il presidente di Pax Christi, mons. Ricchiuti, con parole appassionate ha ripercorso le motivazioni che hanno ispirato il movimento sin dalle origini, illustrandone poi il cammino tracciato da figure come quella di don Luigi Bettazzi e dal compianto profeta di pace don Tonino Bello. Un’eredità di 70 anni, ha affermato, ci spinge a coltivare il nostro sogno di pace. Ci aiutano in questo progetto le motivazioni contenute in tutti i messaggi per la Giornata Mondiale della Pace diffusi per il primo dell’anno da 50 anni a questa parte. Sostenuti in questo sforzo dalle parole e dall’attività di papa Francesco, è necessario sostituire alla “logica di guerra”, oggi sempre più pervasiva, una “logica di pace”, raggiungibile solo con una educazione alla pace e alla nonviolenza, vocabolo quest’ultimo ormai entrato ufficialmente nel dizionario italiano.
Il coordinatore nazionale di Pax Christi, don Renato Sacco, ha ripreso e illustrato con efficacia le tre parole chiave molto care a don Tonino Bello nei suoi profetici appelli alla pace: annunciare, denunciare, rinunciare. La Pace è infatti il centro dell’annuncio cristiano e non un suo effetto marginale. L’informazione corretta deve “denunciare”, un esempio tra molti, lo scandaloso traffico di armi che, attraverso triangolazioni innominabili finiscono con il rifornire l’ISIS, o che vengono esportate “legalmente” (?) all’Arabia Saudita, salvo poi constatare che lo Yemen viene bombardato con ordigni “made in Italy”. Importante, infine, anche “rinunciare” ai nostri stili di vita consumistici e gonfi di superfluo, per porre attenzione invece all’economia solidale e alla giustizia sociale.
Giuliana Mastropasqua, del punto pace di Catania e consigliere nazionale di Pax Christi, ha delineato il cammino spirituale di questa realtà catanese, ospitata dalla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo fin dalle sue origini, dopo la tragedia delle Torri Gemelle nel 2001, descrivendone l’impegno nei settori dell’informazione, della nonviolenza attiva e dell’educazione alla pace attraverso la realizzazione di numerose iniziative e convegni e la collaborazione con altre realtà associative aventi in comune obiettivi condivisi.
Giovanni Firrito, del punto pace di Ragusa, ha sviluppato una riflessione sulla spiritualità della pace, ricordando che il vero autore della pace è Dio, come desumibile anche dalla preghiera del Padre Nostro. Ha fatto poi rilevare la presenza contradditoria di monumenti ai caduti inneggianti a valori guerrieri, posti spesso accanto alle nostre chiese, nonché la retorica ipocrita delle lapidi in memoria dei caduti che hanno versato il sangue “per la patria” e che invece sono in realtà morti inutilmente. La nostra forza, ha concluso, sta nell’essere radicalmente cristiani e quando saremo vicini a Dio saremo una grande forza di pace.
Non è mancata la voce dei giovani. Alessia Buggiani e Salvatore Brugaletta hanno portato il fresco contributo del “Collettivo” di Pax Christi. Davide Bocchieri ha brevemente presentato la sua tesi di laurea sui movimenti pacifisti nel territorio ragusano negli anni’80. Infine, alcuni giovani esponenti della Caritas agrigentina hanno proposto la loro collaborazione a Pax Christi per progetti comuni. Durante il convegno si sono piacevolmente interposti agli interventi alcuni brani proposti da un coro giovanile, molto applaudito.